Molti sono soliti a ricordare la partita prenatalizia con la Juventus come la quinta senza punti e come l’ennesimo esilio in Penisola, a causa dell’inagibilità dello stadio “Is Arenas”, dettata ancora dal solito “balletto burocratico”. E invece è proprio da lì che dobbiamo partire, da quella notte umida di Parma, colorata di bianconero, e da quella stessa notte quartese, accesa invece dalle proteste contro il sindaco e contro tutta la dirigenza rossoblù. E’ da quella notte che il Cagliari ha iniziato un percorso che gradualmente l’ha portato a ritrovare se stesso e a riaccendere non solo i motori ma anche il cuore di tutti i tifosi. La squadra ha ritrovato il carattere e la forza di volontà che sembravano ormai perduti, tenendo testa ai campioni d’Italia, ridando a Pinilla la gioia del goal e assaporando la dolcezza di aver messo paura a un avversario nettamente superiore. La sconfitta è stata frutto di un intreccio di elementi e fattori che i letterati potrebbero chiamare “concause” ma che nello specifico possono essere identificabili nel connubio tra ingenuità difensive, le stesse che hanno causato l’espulsione di Astori, e tanta sfortuna.
Le vacanze natalizie ci hanno aiutato a maturare e a far crescere in noi la consapevolezza che il campionato è ancora apertissimo e possiamo certamente dire la nostra per quanto il riguarda il discorso salvezza. Quello che purtroppo manca è il gioco, ancora ben lontano dai fasti del passato e decisamente impacciato ma con alcune punte di genialità, come si è potuto constatare nella partita giocata a Roma contro la Lazio (5\01\13).
Per quanto riguarda la difesa, il lavoro finora svolto da Pisano e da Avelar nella loro posizione è più che sufficiente ma il centrocampo, con Ibarbo e Dessena che alternativamente suppliscono all’assenza di Cossu, è in una continua fase di “work in progress”, dato che deve costantemente rispondere alle manchevolezze di un attacco piuttosto spento, se si eccettuano le genialità del giovane Marco Sau.
Domenica il Cagliari giocherà a Roma contro i giallorossi e dopo sono in programma altri importantissimi match, da affrontare sempre con la brama di far punti. Gli obiettivi rimangono sempre gli stessi: vincere e con il gioco convincere.
Gianmarco Cossu