IL GRUPPO CONSILIARE DEL COMUNE DI CAGLIARI HA RIFERITO SUL PRIMO ANNO DI ATTIVITA’ E IL RESPONSABILE NAZIONALE BORGHESI HA ILLUSTRATO LE PROPOSTE ECONOMICHE DELL’IDV
Cagliari, 10 giugno 2012 – E’ stata inaugurata ieri a Cagliari la nuova sede regionale dell’Italia dei Valori in via Gallura 11. Davanti a oltre un centinaio di simpatizzanti del partito, i consiglieri comunali Giovanni Dore e Ferdinando Secchi insieme all’assessore ai Servizi Tecnologici Pierluigi Leo hanno fatto il resoconto del primo anno di amministrazione del centrosinistra a Cagliari, mentre il vice capogruppo dell’Idv alla Camera Antonio Borghesi ha illustrato le proposte del partito in alternativa a quelle del Governo Monti. Hanno partecipato all’iniziativa anche alcuni consiglieri di maggioranza, il vicesindaco Paola Piras e l’assessore al Personale Luisa Sassu.
«Quando più di 100 persone si ritrovano a una riunione convocata in un pomeriggio infuocato di un lunedì di luglio in assenza di appuntamenti elettorali significa che la società civile, in particolare quella cagliaritana, esiste e vuole dire la sua», ha detto Dore ricordando i passaggi principali della nuova amministrazione: dal blocco del parcheggio di via Roma, opera completamente sballata, tanto da essere modificata nel tempo per evitare di essere sottoposta a proceduta di impatto ambientale, all’approvazione dei nuovi regolamenti sulla trasparenza e sulle nomine degli enti partecipati e della Scuola civica di musica. Il capogruppo Idv ha poi parlato del Poetto dove si è dato corso alle demolizioni e ricostruzione dei chioschi trovando un accordo con la maggior parte dei gestori in attesa della conclusione dell’iter per l’approvazione del PUL che ridisegnerà e preserverà la spiaggia del futuro. Ha infine ricordato l’opera di salvaguardia svolta dall’amministrazione per la necropoli di Tuvixeddu anche a costo di “congelare” e rivedere una delibera che aveva dato adito ad alcuni dubbi intepretativi, avallati dallo stesso gruppo consiliare dell’IDV, che potevano mettere a rischio la tutela del vincolo paesaggistico.
Ferdinando Secchi ha illustrato i passaggi più significativi “firmati” dal gruppo Idv: gli ordini del giorno per tenere accesa l’attenzione sul rapimento di Rossella Urru, per commemorare uno dei padri della cultura e della cagliaritanità, Antonio Romagnino, per dedicare una strada alla squadra dello scudetto del ‘70; numerose interrogazioni che hanno permesso di affrontare alcune problematiche, quali gli alti costi per la festa di Sant’Efisio, i ritardi sui lavori di alcune scuole cittadine, la sicurezza delle piazze dove giocano i bimbi, la più recente sul motivo per cui soltanto ora si è svolta la bonifica per l’eternit al Poetto nonostante vi fossero chiari segnali fin dal 2004. Infine si è soffermato sulle carenze della precedente amministrazione in tema di partecipazione ai progetti e reperimento dei fondi comunitari. «Ho cercato di portare un po’ di Europa in città – ha detto Secchi – e proprio l’IDV con un ordine del giorno ha dato il via alla firma del Patto dei sindaci perché Cagliari possa diventare una smart city e cogliere le risorse messe a disposizione dalla UE».
Ha concluso l’assessore Leo, che ha ricordato il proprio impegno per portare finalmente a Cagliari la raccolta differenziata ed il porta-porta, i risparmi energetici (ed economici) che si stanno cominciando ad ottenere con la semplice sostituzione dei lampioni tradizionali con i moderni LED e della frenetica attività di bonifica del Poetto dall’eternit che sta riuscendo a scongiurare il pericolo di una chiusura a tempo indeterminata della spiaggia.
>
>
Il segretario regionale Federico Palomba, esprimendo soddisfazione per la presenza di tanti giovani e donne, ha poi introdotto un elemento politico. «Nonostante in tanti si sbraccino per mettere all’angolo l’Italia dei Valori, noi siamo una forza responsabile che sa governare con competenza e nel rispetto delle regole e quando non viene praticata una buona politica come avvenuto in tanti provvedimenti del governo Monti che si accaniscono contro la fascia più debole della popolazione, noi abbiamo il coraggio di alzarci e fare opposizione per non tradire il patto coi cittadini. Siamo pronti a governare l’Italia e la Regione – ha concluso – in una chiara alleanza di centrosinistra, proprio come a Cagliari».
Palomba ha così offerto l’assit ad Antonio Borghesi, professore di economia e vicepresidente dei deputati dipietristi. «Inizialmente abbiamo dato la fiducia a Monti – ha ricordato Borghesi – ma è emersa la distanza di questo governo rispetto alle reali esigenze del paese. Siamo stati i primi a proporre in Parlamento atti concreti per la riduzione della spesa: la riduzione del numero dei parlamentari, l’eliminazione dei vitalizi per deputati e consiglieri regionali, l’abolizione delle province e la battaglia contro la corruzione e l’evasione fiscale. Hollande in pochi giorni ha fatto quello che Monti non ha saputo fare in 7 mesi. Era giusto aprire un tavolo per la riforma del mercato del lavoro e la riduzione della spesa per i dipendenti pubblici – ha aggiunto – ma dopo la soluzione degli altri punti di interesse generali, non prima come ha fatto Monti. Invece si agisce nei confronti della classe medio-bassa con atti che aggraveranno l’attuale crisi economica. Nulla inoltre è stato fatto contro lo strapotere delle banche: in altri paesi europei gli aiuti pubblici vengono dati solo a coloro che tengono bassi gli stipendi per i manager: qui diamo gli aiuti e non imponiamo vincoli, probabilmente molti “professori” si trovano in conflitto di interessi” rispetto al mondo dal quale provengono. E’ serio avere un ministro come Passera che è appena uscito fuori da una banca che è inquisita per una macroscopica frode fiscale ai danni dei contribuenti? Venga in Parlamento e ci convinca che non c’entra nulla con tutto questo, altrimenti si dimetta. Noi vogliamo governare con una alleanza che compia una svolta nell’interesse del Paese: i partiti del centrosinistra scrivono un programma e poi chi ci sta lo sottoscrive – ha detto Borghesi -: un’alleanza coi moderati che prescinda da un programma di questo tipo è destinata al fallimento. La prima proposta economica del partito è la seguente – ha concluso -: creiamo un patto tra imprese e Università e prevediamo che tutti i finanziamenti finalizzati all’innovazione e al rientro dei “cervelli” dall’estero siano immediatamente detassati. E poi abbiamo il coraggio di una svolta di civiltà: fuori i condannati dal Parlamento e che si vada al voto finalmente con una nuova legge elettorale».