Cagliari: nascono gli orti urbani

Creato il 19 luglio 2013 da Yellowflate @yellowflate

“L’orto urbano, rappresenta in tempi di crisi, una eccellente possibilità per offrire ai cittadini assegnatari, l’opportunità di produrre cibo biologico per il proprio nucleo familiare, con il valore aggiunto di produrlo a chilometri zero, impiegando il tempo libero”. Sono queste le parole di Ferdinando Secchi, consigliere comunale Idv di Cagliari con un bagaglio di esperienze lavorative nel campo dell’agricoltura: ha lavorato all’’attuazione dei programmi regionali in campo agricolo e per lo sviluppo rurale.

Gli orti urbani hanno come obiettivo anche il cambiamento dell’aspetto urbanistico della città, e dopo qualche anno anche le abitudini della gente, addirittura modificano i loro gusti alimentari, e poi cambiano le relazioni. Prima di tutto, coltivare la terra è probabilmente l’unico modo efficace per diffondere sensibilità ambientalista.
Avere esperienza diretta di cosa è un terreno fertile significa dare il giusto peso alle cose e tutto viene di conseguenza: la gestione dei rifiuti, il rapporto con il clima, sarà infatti più facile capire i danni dello smog e di conseguenza l’importanza di muoversi con i mezzi ecologici, in bicicletta o a piedi.
Secchi ha sostenuto fortemente il progetto degli orti urbani asserendo che “il nuovo regolamento sugli orti urbani promuoverà anche in città la vita di campagna promuovendio le specificità territoriali e le produzioni agricole sane”.
All’interno del regolamento, infatti, è stata anche prospettata, racconta Secchi, “la possibilità di chiedere la collaborazione alle agenzie regionali preposte, sia per l’assistenza tecnica per la fase di coltivazione, e sia per le indicazioni delle cultivar autoctone da mettere a dimora”.



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