Chiaramente uno dei motivi principali per affermare ciò è la disastrosa stagione concertistica, ormai quasi conclusasi, che ha visto protagonisti non tanto i numerosi artisti che comunque si sono esibiti – se pur con molte difficoltà – ma più che altro i numerosi problemi che sono sorti. In primis, la vicenda dell’Arena beach, che – ricordiamolo – non riguarda Cagliari città ma il comune di Quartu sant’Elena, cittadina alle porte di Cagliari che condivide con essa il litorale del Poetto. E’ stata una complessa vicenda che ha comunque riguardato da vicino anche la città, dal momento che alcuni dei concerti si sono spostati alla Fiera campionaria; numerosi altri sono stati tristemente cancellati e quei pochi che si sono fatti – Caparezza, Planet Funk – non hanno ricevuto commenti positivi: i fans si sono lamentati per la mediocre organizzazione e pare che anche qualche artista abbia lamentato carenze organizzative.
Non dimentichiamo la chiusura dell’Anfiteatro romano, luogo da sempre utilizzato per concerti un po’ più soft, il cui ruolo è stato archiviato poco prima dell’estate per legittimi e giusti lavori di ristrutturazione: non si tratta di un semplice luogo d’intrattenimento, stiamo parlando di un monumento simbolo della città che non avrebbe mai dovuto essere utilizzato a quello scopo, o perlomeno avrebbe dovuto essere preservato in un modo migliore.
Recentemente sono stati cancellati i concerti di Mario Biondi e Paolo Conte, forse rimandati a novembre.
Oltre a queste vicende, Cagliari continua a scontrarsi con il problema del caos fino a tarda notte nel centro città: il centro, ricco di locali notturni e atmosfere emozionanti e particolari, ha visto esibirsi numerosi artisti – per esempio, nella notte di San Lorenzo – e di tanto in tanto accoglie eventi che si protraggono fino a tarda notte. Gli abitanti continuano a lamentarsi, giustamente, ma permane il problema di una città che dovrebbe evolversi in città giovane, brillante e mondana e che continua a scontrarsi con problemi difficilmente risolvibili. Neppure l’introduzione di un’orario (dovrebbe essere fino all’una di notte, dopodiché dovrebbe regnare il silenzio) ha permesso una riduzione delle lamentele da parte degli abitanti dei quartieri centrali (Marina, Stampace, Castello): si, perchè uno dei problemi principali, oltre al rumore, al chiasso e agli schiamazzi, è anche la pulizia, in quanto questi eventi portano ad un uso spropositato di alcol con bottiglie, bicchieri e spesso spiacevoli residui organici umani per le strade.
Come risolvere questi problemi? Come rendere più moderna la città di Cagliari? E’ giusto che le vecchie generazioni prevalgano sulle nuove? Noi speriamo che il sindaco e la giunta comunale arrivino ad una soluzione efficace e auspichiamo che l’estate 2012 sia migliore di quella che sta volgendo al termine.
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