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Cagliari: vacanze finite, si pensa al futuro

Creato il 15 luglio 2013 da Ilnazionale @ilNazionale

15 LUGLIO – Il mestiere più agognato del mondo, si sa, gode di vacanze molto brevi e il Cagliari è ritornato al lavoro per prepararsi ad affrontare la nuova stagione con un’invidiabile determinazione. Tutti i giocatori hanno lasciato ombrelloni e sdraio e sono ritornati all’ovile di “Asseminello”, con ancora impresso nella mente il ricordo delle ottime prestazioni dello scorso anno. 

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Mario Oikonomou al suo arrivo all’aeroporto

Il mercato, sia in entrata che in uscita, è ancora fermo al ritorno – per la terza volta – di Nicola Salerno, nominato responsabile dell’area tecnica, e all’acquisto del difensore greco Marios Oikonomou. Per quanto riguarda il primo, si conosce molto bene il suo curriculum e si può dormire su due guanciali; sul secondo il mistero domina sovrano. Arrivato dal Pas Ellenica, squadra che milita nella Serie A greca, il giovane 21enne pare aver stuzzicato l’interesse di Cellino che lo avrebbe inquadrato come possibile futura colonna della retroguardia sarda. E’ certo che però il gioco degli ellenici non ha mai entusiasmato il calcio italiano e i tifosi, memori della vecchia conoscenza Katergiannakis, hanno manifestato qualche lecita perplessità. Solo il campo ci darà la sentenza.

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Il portiere Agazzi: partira o restera?

Se andiamo a guardare le cessioni invece, ancora una curiosa calma piatta: i pezzi da novanta che la società avrebbe dovuto sacrificare all’altare, in nome del bilancio da salvaguardare, indossano ancora la casacca rossoblù. Agazzi, nel mirino della Fiorentina, potrebbe non essere ceduto così tanto facilmente, anche se il Cagliari ha sondato il terreno della Serie B alla ricerca di un suo possibile successore. Per ora spunta il nome di Nicolàs Bremec, ma non è improbabile che i viola diano fiducia al giovane Neto e Agazzi rimanga in Sardegna. Stesso discorso per il difensore Davide Astori, di ritorno dal Brasile con un goal nel carniere, corteggiato dal Napoli e dal Manchester Utd, pronto a versare nelle casse di Viale La Plaia 13 milioni di euro che potrebbero rendere vano l’incontro del patron con la dirigenza del Milan, “vecchio spasimante” del giocatore.

Ma a surriscaldare il fronte cessioni ci pensa sempre Radja Nainggolan, il centrocampista belga che ha suscitato l’interesse dell’Inter. Sebbene Walter Mazzarri abbia “semichiuso” le porte al giocatore, Moratti ha offerto 11 milioni più il prestito di Duncan e la comproprietà di Longo; di quest’ultimo Cellino vorrebbe il prestito per rimpiazzare uno fra Nenè, Thiago Ribeiro e Pinilla.  

La questione più spinosa rimane sicuramente quella relativa allo stadio dove il Cagliari giocherà le partite casalinghe della prossima stagione. Dopo aver indicato alla Lega il “Nereo Rocco” di Trieste e aver liquidato come “abusivo e precario” l’ormai smantellato “Is Arenas”, la società ha immediatamente intavolato trattative con il Comune per un tanto auspicato ritorno al vecchio “Sant’Elia”. Il vertice tenutosi il mese scorso a Villa Devoto, cui hanno partecipato il Presidente della Regione, i rappresentanti del Comune del capoluogo, il Prefetto Achille Serra e il direttore generale della Lega Calcio Marco Brunelli, ha dato esito positivo: dalla fine del mese di settembre il Cagliari avrà finalmente una casa nella sua isola. I nodi da sciogliere però sono tanti: è necessario pagare i debiti pregressi nei confronti del Comune e ridisegnare la struttura dell’impianto secondo la moderna normativa, con le tribune amovibili (identiche a quelle dello stadio quartese), una capienza che dovrebbe andare oltre i quindicimila spettatori e una tribuna in muratura (già presente e in buone condizioni).

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Il “vecchio” Sant’Elia

Tuttavia, oggi la situazione non è affatto rosea, i conti non sono stati regolati, non è stato presentato ancora un nuovo progetto e  lo stadio di via Magellano versa in uno stato di totale abbandono, con gli spalti fatiscenti, gli spogliatoi da brivido e l’impianto elettrico da rimettere a punto. Anche il clima esterno non è dei migliori, i tifosi chiedevano uno stadio nuovo e ora, nonostante gli accorati appelli di Gigi Riva, fermo nel suo no a una possibile demolizione, non vogliono ritornare in un “relitto arrangiato”.  

La fiducia riposta in un dialogo intelligente fra il sindaco Zedda e la società è tanta, il Cagliari non può più continuare a girare per l’Italia e affidarsi al buon cuore delle città ospitanti; è bene dirimere le controversie e rispettare la promesse fatte, se non si vogliono bissare le figuracce dell’anno scorso.

 Gianmarco Cossu

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