Cagnette viaggiatrici crescono

Creato il 07 agosto 2014 da Vortoj

Dopo aver affrontato ben 5 voli con Astrid posso finalmente scrivere questo post.
Ogni volta che vado in areoporto con la batuffolina percepisco sguardi incuriositi, un pò perchè ha un musetto proprio simpatico, e un pò per lo stupore: non è così frequente vedere cagnolini al seguito dei padroni sugli aerei. Persino un tassista, qui a Berlino, alla richiesta di “per l’aeroporto” mi ha chiesto scettico: ma col cane? eh….

Astrid ha tanti difetti a cominciare dal fatto che è estremamente (!) esuberante e adora in modo spropositato il genere umano (e canino), ma bisogna riconoscerle che è stata coraggiosa e tutto è andato meglio di quanto immaginassi.
Il viaggio da Seattle a Roma è filato davvero liscio come non mi sarei mai aspettata. Per la prima tratta di 11 ore fino a Francoforte ha dormito senza l’aiuto di alcun medicinale o calmante (è stata molto male prima di partire, pertanto ho evitato di darle qualsiasi cosa essendo già sotto antibiotici). Ero io che continuamente smuovevo il trasportino posizionato sotto al sedile davanti a me per vedere se fosse viva. A Francoforte siamo stati quattro ore aspettando il volo successivo e lei si è guardata intorno incuriosita senza dare alcun fastidio (in areoporto i cani possono stare fuori dal trasportino). Considerando il viaggio molto lungo l’avevo munita di pannolino che ha fatto il suo dovere. Una volta arrivati a Fiumicino ha salutato i miei come se li conoscesse da sempre (lo fa con qualsiasi sconosciuto) e si è fatta amare da subito. Insomma ha sofferto più i viaggi in macchina per e dall’areoporto che il volo stesso.

In seguito l’ho sballottata tra Roma e Berlino più volte, il volo è di sole due ore, la compagnia è Germanwings (che è sempre Lufthansa con la quale ho viaggiato da Seattle) e non ho avuto alcun problema. Solo una volta la poverina ha vomitato, ma è stata colpa mia che l’ho tenuta troppo a digiuno e il viaggio in macchina non ha aiutato.

Ho riflettuto a lungo prima di prendere un cane conoscendo la mia situazione che vede tanti spostamenti durante l’anno, per questo motivo la scelta della razza è stata fondamentale. Non avrei mai preso un cane che avrebbe viaggiato in stiva così tante volte, perchè sarebbe stato crudele.

Non posso negare che si tratta sicuramente di una situazione nuova e stressante per la piccolina, nonchè qualcosa per noi da tenere sempre in conto: se si ammala prima di partire rischia di saltare il viaggio. È un membro della famiglia a tutti gli effetti e allontanandoci due mesi e mezzo dagli Stati Uniti non avrei potuto lasciarla lì, inoltre qui è stata spupazzata da tutti i miei amici cosa che nell’esilio seattlese non avviene…

Per chi fosse interessato ecco i documenti necessari per il viaggio:

Avendo preso Astrid in America, per andare in Italia ho dovuto farmi fare un certificato di buona salute da un veterinario riconosciuto dal dipartimento dell’ agricoltura americano, insieme alla compilazione del modulo APHIS7001 e Il modulo ANNEX II . Dopodichè è stata necessario l’ endorsement (approvazione) del suddetto dipartimento che si può fare via posta o di persona previo appuntamento preso circa con tre settimane di anticipo.

Una volta arrivata in areoporto al check in di Lufthansa, ho pagato la tariffa di 100 dollari ma NESSUNO mi ha chiesto e controllato i documenti necessari. Non hanno neanche guardato il cane, che per la prima volta non è stata riempita di coccole da sconosciuti…

In Italia ho iscritto Astrid all’anagrafe canina e fatto la richiesta del passaporto europeo il quale è sufficiente per viaggiare in Europa insieme ad un certificato di buona salute che ha validità di un mese, o almeno così mi è stato detto all’anagrafe. In caso si decidesse di andare in alcuni stati come la Finladia o l’ Inghilterra, sono necessarie anche delle specifiche analisi del sangue. Ricordo che dal 2012 è stata tolta la quarantena anche in Inghilterra.

Chiaramente per viaggiare il cane ha bisogno di un regolare microchip inserito fra le scapole e l’antirabbica.

A Roma e Berlino l’impiegato del check in ha sempre guardato il passaporto e una sola volta il certificato di buona salute.

A fine mese riaffronteremo la traversata oceanica e speriamo che anche questa volta la piccola cagnetta viaggiatrice non abbia problemi.

A tranquilizzarmi e a darmi tante indicazioni utili prima della partenza è stata Greis di Buongiorno Milwaukee, la quale ha una bassottina deliziosa che ha affrontato il viaggio prima della mia. Qui trovate la sua storia e altre preziose informazioni.



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