Cahiers de doléances 2: l’ospitalità trentona e le coccole tirolesi

Creato il 29 febbraio 2012 da Trentinowine


Prologo. Domenica volevo festeggiare, in ritardo, il mio compleanno con alcuni amici che vivono in Alto Adige. C’è sempre una frustrazione da parte mia nell’invitarli in Trentino. Così, venerdì alle 13.30 ho telefonato alla Vineria XXX, in Trentino, per prenotare; cerco il numero in internet e chiamo… una voce registrata mi dice che il personale è impegnato, pregano di attendere: ho insistito in linea per ben 13 minuti, volevo bere l’amaro calice fino in fondo! Finalmente mi risponde una voce femminile e io sbotto: “BBuooon ggiornoooo! Benvenuta!” Sento il click: ha riappeso. Non demordo, rifaccio il numero, mia moglie s’incazza, insisto per un altro paio di minuti, risponde la stessa voce e dico di essere quello di prima, a cui ha riappeso, e che volevo solo prenotare per 7 persone a pranzo, per la domenica successiva. Fredda e distaccata mi risponde che sono chiusi fino al 5 marzo, se ho capito bene. Ma non m’importa, non mi interessa più: questo, penso, è il manifesto di ospitalità trentona!

Epilogo. Alla fine, domenica, sono stato ospite dei miei amici al ristorante Schwarzer Adler di Cortaccia, in centro, elegante e ben ristrutturato, zeppo fino all’inverosimile di italiani, sudtirolesi e germanici. La cameriera gentile munita di antipatico terminale wireless propone un Haderburg o un Arunda come aperitivo; conosco i due, opto per il mio amico Reiterer; i miei amici non reggono, mi criticano, chiedono e scelgono un Prosecco. Poi Pinot Bianco (15 referenze in carta, rispetto ai 3 di Pinot Grigio, tanto per dire) e Lagrein, come si deve. In un momento di mio rincoglionimento, uno dei miei amici mi frega e va a pagare, quindi non so cosa abbiamo speso. Siamo stati bene. Come si sta sempre bene da quelle parti.

La polemica della scelta fra diversi spumanti mi aveva permesso di chiosare su quanto siamo scemi noi in Trentino (ma anche in Alto Adige) a non proporre, inventandocelo di sana pianta, un bel prodotto di qualità, accattivante, con nome giusto, metodo charmat, da inserire fra i classici ed il prosecco, anche come prezzo.

Ecco, è questo che quel soggettone del Mella non vuole capire, salvo poi benedire e consacrare tutto ciò che non dovrebbe essere né benedetto né consacrato …

Con amicizia

Giuseppe di Trento


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