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Cala la fiducia dei consumatori europei, secondo Nielsen Consumer Confidence

Creato il 07 febbraio 2012 da Franzrusso @franzrusso

La fiducia dei consumatori cala in 24 paesi europei su 27, mentre nel resto del mondo è aumentata di un punto. Questi i dati pubblicati oggi in riferimento al Nielsen Consumer Confidence riguardo al quarto trimestre del 2011

confidenceIn base ai dati relativi al quarto trimestre del 2011 raccolti da Nielsen, l’azienda leader mondiale nelle misurazioni e analisi relative ad acquisti e consumi, a utilizzo e modalità di esposizione ai media, la fiducia dei consumatori a livello globale è salita a 89, crescendo di un punto rispetto al trimestre precedente, mentre in Europa è scesa in 24 dei 27 Paesi della regione sottoposti a indagine. Durante la fase finale dell’indagine, condotto tra il 23 novembre e il 9 dicembre 2011, i livelli di fiducia complessivi si sono ridotti in 35 dei 56 mercati globali analizzati (60%), sono aumentati in 12 mercati e rimasti invariati in 9. 

Se da un lato le difficili condizioni economiche dell’Europa nella seconda metà del 2011 hanno riacceso la vulnerabilità e la fragilità dei consumatori e dei mercati finanziari a livello globale, dall’altro alcune delle notizie più positive provengono dalle due principali economie mondiali: gli Stati Uniti e la Cina, dove la fiducia dei consumatori è risalita ai livelli del primo trimestre 2011,” ha affermato Venkatesh Bala, Chief Economist di “The Cambridge Group”, parte del Gruppo Nielsen. “Nonostante i buoni livelli di consumo interno abbiano fatto crescere i livelli di fiducia anche nelle grandi economie emergenti come l’India, l’Indonesia e il Brasile, la rallentata crescita del PIL e le pressioni inflazionistiche presenti in queste economie emergenti dovrebbero suggerire una certa cautela per l’anno in corso”

L’indice di fiducia dei consumatori statunitensi è cresciuto di 6 punti passando da 77 a 83, anche grazie alla percezione di un miglioramento della proprie finanze personali per il 2012 (quasi il 50% afferma infatti che le prospettive finanziarie sembrano “buone/eccellenti”, in ascesa rispetto al 43% del trimestre precedente), mentre la Cina ha guadagnato 4 punti, arrivando a 108 e diventando così il sesto Paese più ottimista al mondo (nel trimestre precedente occupava l’ottavo posto). In Germania, quarta economia mondiale, la fiducia è rimasta invariata rispetto al trimestre precedente a 87 punti, ma è aumentata di 4 punti anno su anno.

L’indagine globale sulla fiducia dei consumatori e sulle intenzioni di spesa condotta da Nielsen, “Global Survey of Consumer Confidence and Spending Intentions” istituita nel 2005, rileva via Internet il livello di fiducia, le principali preoccupazioni e le intenzioni di spesa di più di 28.000 consumatori in 56 Paesi. I livelli di fiducia dei consumatori al di sopra e al di sotto di 100 indicano i diversi gradi di ottimismo e pessimismo.

Le preoccupazioni dei consumatori per la congiuntura economica sono aumentate per il 18% degli intervistati – un aumento di 6 punti rispetto all’ultimo trimestre – e questo ha spinto quasi i due terzi (64%) dei consumatori di tutto il mondo ad affermare che stanno attraversando un periodo di recessione, due punti in più rispetto al 62% dello scorso trimestre. Un numero crescente di intervistati online nelle regioni Nord America (86%), Europa (74%), Asia Pacifico (53%), Medio Oriente/Africa (74%) e America Latina (47%) ritiene di essere in recessione.

Dati regionali in sintesi

Principalmente a causa di una visione più positiva delle finanze personali per l’anno in corso, il Nord America ha registrato il maggiore aumento trimestrale regionale in assoluto (+5 punti) arrivando a 84, mentre la regione Asia Pacifico (99) e l’America Latina (98) sono risultate essere le regioni del mondo più ottimiste con aumenti trimestrali, rispettivamente di 2 e di 1 punto. La fiducia è calata di 1 punto in Medio Oriente/Africa (95) e l’Europa ha registrato il livello di fiducia più basso dal primo trimestre del 2009, con 71 punti totali e un declino di 3 punti in un solo trimestre. 

L’India rimane il mercato più ottimista al mondo per l’ottavo trimestre consecutivo, con 1 punto di aumento dell’indice di fiducia dei consumatori che lo porta a quota 122, seguito da Indonesia e Filippine a 117. L’Ungheria è invece il mercato più pessimista al mondo con un indice di 30 punti e 7 punti persi, seguito da Portogallo (36) e Grecia (41), dove i livelli di fiducia trimestrali hanno perso 4 e 10 punti rispettivamente. L’Italia si posiziona al sesto posto tra i Paesi più pessimisti con un indice di 49, 3 punti in meno rispetto al periodo precedente. Nell’ultimo trimestre, 9 mercati europei sono risultati tra i 10 mercati più depressi al mondo.

Le crescenti preoccupazioni dell’Europa

Nell’ultimo trimestre, la fiducia dei consumatori si è ridotta in 24 dei 27 Paesi europei presi in considerazione da Nielsen; l’impatto della crisi del debito nella regione, le preoccupazioni riguardanti l’Euro e l’incertezza politica ed economica di alcuni Paesi hanno avuto serie ripercussioni su tutta la regione e sui mercati finanziari internazionali,” ha commentato Bala. “Con l’entrata in recessione dell’Eurozona e l’introduzione di nuove misure di austerità che entreranno in vigore nelle principali economie europee all’inizio di quest’anno, le previsioni di creazione di posti di lavoro e di situazioni finanziarie migliori per la gente rimarranno deboli e vulnerabili per tutto l’anno,” ha aggiunto Bala.

Nel quarto trimestre del 2011, meno di 1 europeo su 4 (23%) valutava le prospettive di lavoro come “buone/eccellenti”, in calo rispetto al 26% del terzo trimestre, e al 28% dell’anno precedente. Inoltre, mentre le prospettive di lavoro sembrano essere migliori per i tedeschi, dove più della metà (52%) degli intervistati ha indicato come “buone/eccellenti” le opportunità di trovare un lavoro (in aumento dell’11% anno su anno), le prospettive di trovare un lavoro rimangono scarse per i mercati dell’Europa meridionale colpiti dalla recessione quali Italia, Grecia e Spagna.

In Spagna, la visione positiva circa le prospettive di lavoro si è ridotta al 10% nel quarto trimestre, perdendo 15 punti rispetto all’anno precedente. In Italia, il “sentiment” positivo circa la creazione di posti di lavoro ha perso 10 punti anno su anno, scendendo all’8%. In Grecia, infine, la percentuale di consumatori che ritengono possibile la creazione di nuovi posti di lavoro è passata dall’11% dello scorso anno all’attuale 4%.

 


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