Ingredienti per 6 calamari:
6 calamari
100 gr di pane raffermo
6 code di mazzancolle
un mazzetto di prezzemolo
un limone
4 cipolle
mezzo bicchiere di vino bianco
olio extravergine di oliva
sale e pepe qubi
Da poco ho imparato a cucinare il pesce. Influenzata dalla nomea che ha di essere difficile e complicato l'ho sempre relegato in secondo piano poverino, spingendomi al massimo e non oltre fino ad una pasta ai frutti di mare surgelati e ai bastoncini del Capitano, che ormai dopo 20 anni che lo vedevo in televisione mi ci ero anche affezionata un po', vecchio lupo di mare. Ma sia chiaro, ora che sono una consumatrice consapevole il vecchiaccio non mi frega più. Nè lui coi suoi suoi 10 gr di pesce e 452585 gr di impanatura, nè quelli che rompono il tonno in estinzione con un grissino (chiaro esempio di pubblicità ingannevole, primo perchè il tonno dalla scatoletta NON esce intero se lo ribalti, secondo perchè al massimo è il tonno che rompe il grissino e non viceversa). Comunque superate le mie ansie inziali ora posso dire che il pesce non ha più segreti. Almeno quello che conosco. E che ormai mi piace tantissimo e in tutti i modi, crudo cotto o granbiscotto.E poi è SEMPLICE e veloce. A parte la pulizia in alcuni casi, che più che difficile fa un po' schifo. Ma appunto per questo esistono i pescivendoli, che sono lì per facilitarvi il lavoro, mica per rompere le nocciole a Cip e Ciop.Questa ricetta dei calamari ripieni, oltre che buonissima, è un chiaro esempio di come cucinare il pesce può essere alla portata di tutti.Prendete i calamari e se sono già puliti, fortunati voi, passate al punto successivo. Se invece sono da pulire......dai, ok....l'ho fatto mille volte, ce la posso fare ancora: prendete un calamaro, afferrategli i tentacolini tutti insieme e tirate delicatamente, cercando di non fissarlo nei suoi occhi languidi. Tirate fino a che uscirà tutta la roba vomitevole e molliccia che ci è attaccata insieme. Prendete ora un coltello e tagliate di netto tra gli occhi e i tentacoli (ooommiodddiooo), e togliete la pallina dura che sentite, che è il dente. Ora cercate nel resto del corpo l'osso cartilagineo (?!), che spunterà da un lato, e tiratelo via delicatamente. No, non è un pezzo di plastica che si è mangiato il calamaro, è la sua struttura ossea, giuro.Ecco. Ce l'avete fatta! Pulizia finita. Appena vi è passata la nausea dategli una bella sciaquata e via, eccolo bello pronto per essere imbottito. Per il ripieno ammollate il pane nell'acqua, strizzatelo e frullatelo insieme ai tentacoli, al prezzemolo spezzettato, a mezza cipolla, alla buccia di limone grattugiata, a un po' di sale e pepe e alle code di mazzancolla sgusciate.Non trovate simpatica l'idea di mettere delle mazzancolle dentro i calamari? Sembra un po' una matrioska e mi ricorda una puntata di Gordon quando era mi pare in India e preparava un piatto tipico infilando un uovo in una quaglia, poi la quaglia in un pollo e poi il pollo in un agnello. E per fortuna che si è fermato lì, perchè avrebbe potuto continuare mettendo l'agnello in un maiale, il maiale in una mucca, la mucca in un ippopotamo, l'ippopotamo in un elefante. E' che mi sa che non aveva un forno abbastanza grande.Ma noi comunque ci limiteremo a mettere delle mazzancolle nei calamari, che sennò poi appunto non ci entrano nella padella.Prendete ora una sac a poche usa e getta, che i bignè alla crema al profumo di calamaro non so se piacciono tanto, riempitela con il ripieno e farcite i calamari fino a circa metà sacca, perchè in cottura restringono e se son troppo pieni vi esplodono e poi chiudeteli con uno stuzzicadente. Mettete in una padella un filo d'olio, le cipolle affettate sottilissime, adagiatecivicivivici i calamari, bagnate con mezzo bicchiere di vino bianco e il succo del limone, alzate la fiamma fino a quando il fondo inzierà a bollire poi coprite ed abbassate il fuoco al minimo. Fate cuocere per circa una ventina di minuti fino a quando il liquido sarà assorbito, poi scoperchiate, fate rosolare leggermente e servite.