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Calcio a 5 - Europei 2014, battuta la Croazia: Tra l'Italia e la finale c'è il Portogallo.

Creato il 04 febbraio 2014 da Andreakur
Così come due anni fa, la Nazionale italiana di futsal è tra le quattro potenze d’Europa. Allo SportPaleis di Anversa, gli azzurri di Roberto Menichelli battono 2-1 la Croazia e si qualificano per la semifinale, in programma giovedì alle 18 (diretta Eurosport 2) contro il Portogallo, che ieri aveva superato 2-1 l’Ucraina. L’Italia, dunque, eguaglia la semifinale raggiunta a Zagabria e al Mondiale di Thailandia: in quelle due occasioni, la corsa si fermò in semifinale contro la Spagna dopo aver sconfitto il Portogallo nei quarti. La sfida contro Ricardinho&co;, stavolta, può valere la finale per l’oro. Succede tutto nel primo tempo, con le reti di Sergio Romano e Rodolfo Fortino; in mezzo, il momentaneo pareggio croato di Jelovcic.
Menichelli parte in quintetto con Mammarella, Lima, Romano, Merlim e Saad. L’avvio degli azzurri è straordinario, proprio come lo era stato domenica contro l’Azerbaigian. Ci prova subito Saad di sinistro, ma sulla sua conclusione è leggerissima la deviazione di un difensore croato: dal corner che ne consegue, l’Italia trova il gol del vantaggio. Lo segna Sergio Romano, che aveva sbloccato anche la gara con gli azeri: ci provano sia Lima che lo stesso Romano (per due volte bravo Jukic), ma il terzo tentativo del giocatore del Pescara è decisivo. C’è solo l’Italia in campo: Merlim scarica il destro, Jukic respinge, poi Saad apre a sinistra per Romano, il cui piatto destro finisce di pochissimo a lato. Al 5’19’’ si vede per la prima volta la Croazia, con Tihomir Novak, giocatore dell’Asti: destro a rientrare e palla che tocca la base del palo prima di finire sul fondo. Risponde Fortino con una “puntata” di sinistro: palla a lato. Al 6’54’’, un po’ inaspettato, arriva il pari croato: Jelovcic fugge via sulla corsia sinistra, mette a sedere anche Mammarella e deposita nella porta sguarnita. L’Italia reagisce subito, ma Saad sul suo sinistro ci mette tanta potenza ma poca precisione. A regalare il nuovo vantaggio agli azzurri è allora il portiere Jukic (ex Pescara), che al 9’10’’ si fa passare tra le gambe un sinistro di Fortino, su girata di Vampeta. Per il pivot dell’Asti, terzo gol in tre partite. Stavolta sono i croati a rifarsi sotto: Mammarella compie un grande intervento su Marinovic, che era sfuggito alla marcatura di Murilo Ferreira, poi Novak calcia di pochissimo a lato, infine Grbesa conclude fuori dopo che Jukic aveva chiuso in uscita bassa su Honorio. Lo stesso numero uno croato si riscatta parzialmente nel finale di primo tempo su Leggiero e Giasson.
Nella ripresa, inevitabile almeno nei primi minuti il forcing della Croazia: il più pericoloso è Novak, che prova a servire Marinovic ma deve fare i conti con il salvataggio di Merlim, che anticipa anche Mammarella. Poi è lo stesso numero 10 croato a calciare sull’esterno della rete. L’Italia si fa viva per la prima volta dalle parti di Jukic al 4’45’’ con Vampeta, ma sul tocco a superare Jukic ci si mette il piede di Grcic. Se nel primo tempo il numero uno croato aveva “favorito” il gol di Fortino, nella ripresa Jukic sembra insuperabile: prima Lima, poi Honorio, infine Saad trovano un muro davanti a loro. A salvare l’Italia, invece, è il palo, che nega la gioia del 2-2 a Jelovcic, prima che Mammarella respinga a mani aperte l’ennesima conclusione in porta di Novak. A pareggiare quasi immediatamente il conto dei legni è la traversa di Fortino, su assist di Lima: a 6’50’’, forse in anticipo rispetto al solito, Stankovic inserisce Capar portiere di movimento. La Croazia tiene per quasi due minuti il possesso del pallone, ma non tira mai in porta: anzi, è Lima a intercettare la palla e sfiorare la porta da 35 metri. Poi arrivano i veri pericoli: Mammarella è superlativo su Jelovcic (in precedenza, decisivo anche Vampeta sullo stesso autore dell’1-1), ma è il palo che dice di no al destro di Novak il vero alleato dell’italia. Un brivido che, forse, rende ancor più bella la sensazione al suono della sirena. Azzurri in semifinale: il sogno continua.

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