Calcio: “arbitro venduto!”

Da Psychomer
By
Matteo Radavelli
settembre 1, 2010Posted in: psicologia

A qualsiasi tifoso di calcio sarà capitato almeno una volta di urlare:” arbitro venduto!” (o almeno di pensarlo) dopo aver visto fischiare contro la propria squadra l’ennesimo fallo inesistente. Beh, forse l’arbitro in questione era realmente “venduto”, ma molto più probabilmente le sue azioni sono state guidate dalla buona fede (che non è sinonimo di competenza ).

Una nuova ricerca mostra come un semplice bias (distorsione) percettivo sia in grado di influenzare il giudizio arbitrale circa il fischiare o meno un possibile fallo.

Alexander Kranjec e colleghi, della Pennsylvania University, hanno mostrato a 12 giocatori professionisti 268 immagini statiche, per 0.5 secondi l’una, di un contrasto tra giocatori, con la consegna di decidere se fosse fallo o meno.

All’insaputa dei partecipanti 134 immagini erano la semplice riproduzione allo specchio delle restanti 134.

I risultati hanno mostrato una differenza significativa degli ipotetici falli fischiati, nel momento in cui il fotogramma presentato mostrasse un movimento (svolgersi dell’azione) verso sinistra. Fallo che invece, nel caso in cui la stessa immagine era orientata nella direzione opposta, con l’aiuto o meno di un meccanismo a specchio, non e’ stato “fischiato”.

I ricercatori hanno ipotizzato che questo sia legato ai nostri pregiudizi, culturalmente determinati, circa il movimento verso destra: ad esempio la stessa lettura di questo articolo necessita di un movimento (degli occhi) verso destra, che potrebbe portarci inconsciamente a percepirlo come più naturale e quindi anche più positivo, a scapito dei movimenti verso sinistra.

Kranjec ha  anche suggerito come questo potrebbe avere delle conseguenze sul sistema arbitrale… e sul suo operato. Facendo riferimento al popolare sistema “left diagonal refereeing system”, in cui l’arbitro effettua una diagonale tra gli angoli delle due parti sinistre del capo da gioco (durante l’arbitraggio di una partita), i ricercatori hanno spiegato che il direttore di gara percepirà i movimenti all’interno dell’area di rigore da destra verso sinistra e sarà inconsciamente portato a fischiare più falli. Una bella notizia per gli attaccanti! Questo potrebbe essere un danno relativo, visto che è utilizzato lo stesso metro di giudizio per entrambe le squadre. Ciò che conta è che l’arbitro non decida di invertire l’asse della diagonale d’azione all’interno della stessa partita, agevolando inevitabilmente una squadra a scapito dell’altra.

I ricercatori hanno concluso dicendo:” questi risultati dimostrano che gli effetti di un meccanismo percettivo a basso livello sono in grado di influenzare il processo decisionale (a livello ben più elevato) alterando il risultato della partita… e forse il destino delle nazioni!”

- Fonte: BPS Research Digest

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