CALCIO: Lazio, buona la prima. Ma Zarate non si tocca!

Non capita tutti i giorni di vedere la Lazio vincere 6-0, specie in campo internazionale, dove il livello si è accorciato un po' per la prosopopea dei team italiani (che credono sempre di essere i migliori) un po' perchè anche altre squadre si sono organizzate, economicamente e tatticamente. In ogni caso la sestina biancoceleste è un segnale di risveglio di una squadra che ha bisogno di vincere per trovare subito fiducia. La buona verve realizzativa di Cissè, la propensione agli assist di Klose, il ritrovato smalto di Mauri, il timing d'anticipo di Dias rappresentano le luci di un match che, malgrado il risultato roboante, ha presentato anche ombre. Prima fra tutte, l'utilizzo di Scaloni; possibile che non ci sia, sul mercato, in squadra o nella primavera, un terzino, pardon un esterno destro migliore? Francamente l'argentino va bene quando si tratta di organizzare e gestire il brasado, con la palla fra i piedi invece è inguardabile così come in marcatura, dove il macedone di turno lo ha saltato con facilità irrisoria. L'altra ombra, altrettanto cupa, è quella di Zarate: l'argentino è stato esonerato dalla partita perchè si sta cercando un acquirente che proponga al presidente Lotito almeno 20 milioni di euro, condizione di rigidità aziendale che difficilmente porterà alla vendita del giocare. Cessione che ci pare paradossale, vuoi perchè Zarate è ancora giovane ed ha sicuro talento, vuoi perchè piace ai tifosi, vuoi perchè più volte si è detto che la squadra sarebbe nata e cresciuta intorno a lui. I nuovi arrivati in casa biancoceleste sono bravi ma, giovedì all'Olimpico, ci è mancata terribilmente la sua falcata, il suo portar palla e andarsene (a fare il terzino, per Reja...). Il nostro pensiero è che Mister Nonno Reja ha distrutto Zarate nè più nè meno di Ballardini, ed ha snaturato anche Floccari, centravanti puro da doppia cifra realizzativa. Entrambi sono ora sul mercato: la follia biancoceleste a volte non ha limiti.