Calcio, Lega Serie A: tregua sui diritti tv, Infront verso il rinnovo (La Gazzetta dello Sport)

Creato il 14 settembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
Alle assemblee di Lega, si sa, può succedere di tutto. Può succedere pure che si depongano le armi sull'argomento più scottante, i diritti tv. Tutti e 20 i club hanno detto sì a un'audizione, da tenersi venerdì, con i rappresentanti delle tv (Sky, Mediaset, Rai) e il broker Mp & Silva, per capirne di più sugli scenari del mercato in vista della commercializzazione del nuovo ciclo che scatta nel 2015. Era una delle richieste contenute nella lettera di Fiorentina, Inter, Juventus, Roma, Sampdoria, Sassuolo e Verona. Beretta l'ha recepita nella sua relazione iniziale. "E' stato accettato il nostro metodo di lavoro", ha spiegato l'a.d. viola Sandro Mencucci, assistito per l'occasione dal professor Giuseppe Sbisà dello studio Bonelli Erede Pappalardo, specializzato in materia di diritti televisivi. Non è stato minimamente messo in discussione il ruolo dell'advisor Infront. E' vero che le società non gli hanno ancora prolungato il mandato che scade il 30 giugno 2016 ma le parole pronunciate in assemblea da Agnelli sono state concilianti.
Il presidente della Juventus ha spiegato il senso della lettera delle "sette sorelle" sottolineando che la volontà comune è di esplorare tutte le strategie possibili per valorizzare il prodotto Serie A. Poi ha aggiunto di non aver nulla in contrario a prolungare il mandato a Infront per le due stagioni successive alla scadenza del contratto, rientranti nel triennio 2015-18. Anche perché vendere i diritti per un solo anno non avrebbe senso, né varrebbe la pena avviare una risoluzione anticipata del rapporto con Bogarelli. I club - in particolare i medio-piccoli - difficilmente rinuncerebbero al minimo garantito. Si tratta soo di capire se verranno confermate le condizioni attuali (900 milioni di garanzie e commissioni da 35 milioni su un miliardo di ricavi) oppure se si procederà a una rinegoziazione. Niente gara pubblica, insomma: la manifestazione di interesse di Img, che nel 2008 offrì 860 milioni e ora è in vendita, vale comunque per il post 2016 e i tempi non collimano.
Restano le perplessità sul canale della Lega: alcuni lo vedono come un'arma di pressione nei confronti dei broadcaster e un'alternativa ad eventuali minori introiti dal mercato domestico, altri come un'avventura troppo rischiosa in termini di costi e ricavi.
Marco Iaria per "La Gazzetta dello Sport"

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :