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Calcio scommesse. Masiello ai pm : costretto dalla camorra barese a vendere le partite.

Creato il 26 gennaio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

Giuseppe Parente
Calcio scommesse. Masiello ai pm : costretto dalla camorra barese a vendere le partite.Nello scorso campionato italiano di serie A, B e Lega Pro,più volte la criminalità organizzata ha tentato di organizzare combine, alcune volte riuscendoci, altre volte no. 
La squadra del Bari, che nello scorso anno giocava in serie A è stata oggetto di attenzioni da uomini del clan della camorra pugliese dei Parisi, che hanno aspettato i calciatori baresi sotto casa, frequentato gli spogliatoi, esercitato pressioni e minacce, distribuito mazzette ed incassato denaro per combinare i risultati di una serie di partite: almeno quattro, secondo quanto ha dichiarato l’ex difensore biancorosso Andrea Masiello, ora in forza all’Atalanta. 
Ad onor del vero, il verbale è stato secretato, in quanto riguarda persone diverse dal dichiarante, come scrivono nel decreto il pubblico ministero Ciro Angelills e il procuratore Antonio Laudati. 
Agli esperti del fenomeno del calcio scommesse, la situazione sembra chiara, Gervasoni era un ex giocatore del Bari, Bellavista era addirittura il capitano, Micolucci e Carobbio anche essi hanno militato nella squadra biancorossa, per cui possono sostenere che la storia del calcio scommesse pone le sue fondamenta a Bari, ed i magistrati sperano di farla crollare proprio a Bari.  
Calcio scommesse. Masiello ai pm : costretto dalla camorra barese a vendere le partite.Nel corso dell’interrogatorio, Andrea Masiello ha raccontato che gli uomini del clan Parisi per ben due volte lo hanno aspettato sotto casa, obbligandolo a scendere e prendere i soldi, una mezzetta da ottantamila euro in contato, soldi ricevuti per tentare la combine a Palermo, operazione non riuscita. 
Dalle parole di Masiello si evincono sostanzialmente due concetti, in virtù dei quali, in primo luogo la storia non finisce qui, in secondo luogo che a Bari, la criminalità organizzata aveva deciso di puntare davvero forte sul calcio, investendo soldi, mezzi ed uomini, trovando terreno fertile tra i calciatori, grazie all’assenza della società, che consentiva ad Angelo Iacovelli, l’infermiere indagato dalla Procura libero accesso agli spogliatoi che frequentava in compagnia di uomini del clan Parisi. 
Andrea Masiello ha inoltre raccontato di essere stato avvicinato in occasione della gara contro il Chievo (persa per 2-1) poi per quella con la Roma e con la Samp dall’infermiere Iacovelli che gli aveva offerto denaro, rifiutando la proposta. 
In occasione della gara contro il Palermo, Iacovelli e gli uomini del clan Parisi insistettero, ed il giocatore in quell’occasione accettò una mazzetta di 80 mila euro. 
Masiello quasi sicuramente non è stato l’unico giocatore del Bari ad essere sceso a patti con la criminalità organizzata barese. 
Per questo motivo gli investigatori pensano ad un coinvolgimento di altri giocatori tra cui il difensore Nicola Belmonte ed il secondo portiere Padelli. Masiello nel corso dell’interrogatorio ha precisato di non aver mai scommesso un euro ed in queste ore gli investigatori stanno facendo riscontri in questo senso, cercando anche di comprendere il ruolo di altri ex giocatori biancorossi, e forse anche di qualche dirigente che operava alla spalle dei Matarrese.

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