Calciolab.com trova 3 indizi sulla vendita del Milan. Noi, però, abbiamo un’idea diversa sull’acquirente

Creato il 23 dicembre 2013 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

Il sito Calciolab.com ha pubblicato una serie di post lo scorso 13 dicembre che mettono in fila una serie di "indizi" che porterebbero ad ipotizzare un'imminente (intendendosi entro 6-12 mesi) vendita del Milan.

Primo indizio: il mandato ad una banca d'affari

Così come fatto l'anno precedente da Moratti con Lazard, nel mese di ottobre Silvio Berlusconi avrebbe affidato un mandato esplorativo ad una banca d'affari allo scopo di verificare possibili investitori interessati all’acquisto del Milan. L'obiettivo di Berlusconi sembrava essere quello di una cessione del 100% e la cifra identificata (fra abbattimento dei debiti e controvalore delle quote), stimata in 700 milioni di Euro.

Più probabile che la negoziazione, se dovesse andare a buon fine, avvenga con un meccanismo simile a quello definito fra Thohir e Moratti (ingresso con una quota di maggioranza, opzione per l'acquisto del 100% nell'arco di un periodo definito).

Secondo indizio: la modifica della politica di bilancio, a caccia di equilibrio

Nel corso degli ultimi due anni il Milan ha iniziato una forte politica di contenimento dei costi, in particolare per quanto attiene il costo della rosa dei giocatori. L'obiettivo del pareggio di bilancio non è stato ancora raggiunto e, certamente, la situazione di classifica attuale e la distanza dalla zona Champions mettono a rischio il risultato 2014 (occorre ricordare che il Milan non chiude l'esercizio al 30 giugno come la maggior parte delle squadre, ma al 31 dicembre).

Le iniziative adottate sono prioritariamente rivolte a centrare l'obiettivo del rispetto dei parametri del Fair Play Finanziario. È però indubbio che un potenziale investitore straniero, considerato che il Milan sta già sfruttando al massimo le entrate derivanti da diritti televisi nazionali, i premi per le partecipazioni alle competizioni UEFA ed è molto avanti anche sul merchandising, non può non considerare l'importanza di entrare in una situazione di pareggio dei conti. La leva dei ricavi da stadio, che per essere sfruttata appieno deve passare attraverso un investimento rilevante (sia esso su un nuovi impianto o sulla ristrutturazione di San Siro) non potrà portare benefici prima di 4-5 anni.

Terzo indizio: lo scontro fra Barbara Berlusconi e Adriano Galliani

Anche l'evoluzione del rapporto fra Barbara Berlusconi e Adriano Galliani è considerata da Calciolab come un'indicazione di riassetto organizzativo in vista di una possibile cessione. L'argomento è che un investitore terzo potrebbe avere difficoltà ad accettare la presenza ingombrante di una persona che da 27 anni "è" il Milan (insieme a Silvio Berlusconi e attuandone le strategie).

L'osservazione è corretta. Tuttavia è anche vero che Galliani è un manager del calcio molto quotato e, quindi, non è detto che un investitore non possa vedere la sua presenza, magari a termine e parzialmente ridimensionata, come una garanzia di continuità rispetto ad un assetto gestionale che, sebbene dipendente dal mecenatismo del suo proprietario (come, del resto, facevano in passato tutte le principali squadre europee) ha portato grandi successi nel corso degli anni.

Ma Calciolab non si è fermato qui, andando a ragionare anche su quelli che potrebbero essere i potenziali investitori interessati all'operazione.

La prima area geografica verso la quale si sono rivolti i consulenti di Berlusconi pare essere il Medio Oriente. Tramite il rapporto esistente con la Emirates Airlines (che è sponsor della maglia del Milan), infatti, ad ottobre ci sono stati dei sondaggi a Dubai, che però sembrano essersi temporaneamente arenati di fronte ad una proposta di cessione dell'intero pacchetto azionario.

La seconda area è quella della Russia. Sfruttando i rapporti personali con Putin, Berlusconi già in passato aveva intavolato delle trattative con GazProm, che già opera nel calcio sia come proprietaria di una squadra di calcio (lo Zenith S. Pietroburgo), sia come sponsor (della Champions League, del Chelsea e dello Shalke04). L'alternativa è la Rosneft. In ambedue i casi, gli uomini di punta delle società (Viktor Zubkov per la GazProm, Igor Sechin per la Rosneft) sono uomini di Putin,

Nessuna indiscrezione previene per ora da Stati Uniti ed Estremo Oriente.


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