Calciomercato di gennaio: quando gli affari sono d’inverno

Creato il 04 febbraio 2013 da Postpopuli @PostPopuli

di Andrea Cardinale

Giovedì scorso si è conclusa la finestra invernale di Calciomercato, quella che i più definiscono “mercato di riparazione”. I colpi non sono mancati: tante squadre si sono scatenate nel mese di gennaio, altre hanno effettuato pochi ma significativi interventi per rendere le rose più competitive o per colmare vuoti evidenti fin da inizio campionato. Insomma, la finestra non è stata scintillante (non era difficile immaginarlo), ma la sensazione è stata quella di aver vissuto un mese di vero mercato, altro che riparazione.

Balotelli al MIlan – da http://www.lettera43.it

Balotelli al Milan è un colpo sicuramente importante, ma un azzardo: tra calcio e politica, perché viene facile pensare che si tratti di un colpo da campagna elettorale e qualche effetto è verificabile, l’approdo di SuperMario a Milano sponda rossonera è la volontà della società di sentirsi ancora grande. Se si giudica il calciatore, possiamo tranquillamente parlare di un grande successo sul campo come, seppur in parole diverse, sostiene Raiola; Balotelli uomo è stato più volte rimandato e il Milan sembra essere l’ultima spiaggia: qui si gioca forse la chance più importante della sua carriera, guai a sprecarla. La squadra si rinforza in attacco ma dalla metacampo in giù è matassa totale: riuscirà Allegri a trovarne il bandolo?

Capitolo Inter: Kovacic è una giovane promessa di grandissima personalità a dispetto della sua età (18), è un colpo in chiave futuro. Chissà se già ora vale 11 milioni, la cifra spesa dalla società per acquistarlo. Poi Kuzmanovic, Schelotto e l’altro giovane Laxalt. In mezzo le cessioni di Sneijder – il Galatasaray lo rilancerà o lo renderà una meteora? –, Alvarez e soprattutto Coutinho, un altro giovane promettente su cui l’Inter ha speso non poco. Mercato non proprio soddisfacente per i tifosi cui i ricordi del triplete sono ancora freschi.

La Juve ha abbandonato definitivamente la pista Drogba per puntare su un altro attaccante d’esperienza e di qualità, dal carattere irascibile: Nicolas Anelka. L’uomo che Conte non proprio voleva. In realtà Marotta ha più volte insistito nello scambio Belfodil-Quagliarella, ricevendo picche come risposta dal Parma. Dopo l’acquisto-colpo-scommessa Rossi, la Fiorentina chiude il mercato strappando dal Paris Saint Germain l’ex centrocampista della Juventus Sissoko, ora impegnato in Coppa d’Africa col suo Mali. Stramaccioni e il rapper Fabri Fibra direbbero “tanta roba” per la Viola, che forse ha trascurato o lasciato perdere per poi riprenderlo a giugno il discorso “punta”. Perché Toni non può essere considerato il bomber del futuro.

E le romane? Regna l’indecisione nella Capitale. La Lazio ha puntato tutto il 31 pomeriggio su Felipe Anderson del Santos e l’accordo c’era. Il contratto viene depositato in Lega, ma non arriva il fax dal Brasile e l’affare clamorosamente salta. Petkovic può consolarsi con Pereirinha, calciatore molto bello da vedere sia palla a terra sia in velocità. Purtroppo molti lo ricordano in occasione nel torneo di Madeira del 2009 per lo sciagurato rigore battuto, anziché in porta, come un calcio a due in area per Rui Pedro: i due fecero un pasticcio, sbagliarono e i giornali li massacrarono. Queiroz, l’allora CT, li mise fuori squadra. In casa Roma è paradossale la vicenda Stekelenburg: convinto di essere stato ceduto al Fulham, ha preso il primo aereo per Londra e, una volta atterrato, è stato costretto a fare ritorno a Fiumicino in quanto Sabatini aveva bloccato la cessione quando il portiere non aveva ancora sorvolato la Manica. Tutto questo perché la società giallorossa non è riuscita a trovare l’accordo per Viviano con la Fiorentina.

Infine Napoli e Udinese, non per ordine d’importanza. Gli azzurri sono riusciti a convincere Rolando del Porto ad accettare la formula del prestito con diritto di riscatto (il calciatore desiderava la piazza e soprattutto di andarsene da Oporto). Altri acquisti: Armero, Calaiò e il giovane Radosevic. Ceduti Aronica e Dossena, entrambi a Palermo. E già si parla di Nainggolan e Icardi come acquisti a partire da giugno. Sarà vero? L’Udinese piazza il colpo Diego Buonanotte del Malaga, mandandolo però in prestito per sei mesi al Granada, cedendo Fabbrini al Palermo. Come al solito, tutto o quasi alla fine. Perché questa è l’essenza del mercato italiano, ci si diverte a stare in apnea, trascinando le operazioni all’ultimo respiro.