Calciomercato Milan: spunti su come e dove intervenire

Creato il 18 novembre 2010 da Gianclint

Se si riesce ad intravedere un progetto tecnico a venire su questa squadra, allora ci piace portarci avanti con il lavoro: insieme e grazie all’amico Pifa, vedremo insieme il perché ed il percome si potrebbe impiantare nel tempo, su un impianto simile per strutturazione, un gioco di diverse sfumature, che non prescinda però dalla qualità.

La falla più evidente ai nostri occhi è rappresentata in prima battuta da un terzino di qualità: se l’Abate di quest’anno è qualcosa di più che un progetto di laterale basso, di Antonini non ci sfugge il limite, per sviluppare appieno le sue doti offensive, di necessitare della presenza di un  riferimento costante in fascia (Ronaldinho nel 4.3.3).

In mezzo non possiamo ignorare l’età di protagonisti come Ambrosini e Gattuso. Se il primo va dosato, il secondo -per carica e forza- ha certo altri anni di calcio davanti a sé. Le alternative non mancano per dinamismo e qualità -Flaminì e Boateng-, non per presenza tattica. Altro particolare, il Milan è svantaggiato da un aspetto poco praticato da media e affini: manca del tutto di un centrocampista mancino naturale!

“Dei tre centrocampisti, uno dovrà possedere qualità più tattiche -s’intenda difensive, Gattuso-, un altro dovrà essere capace di inserimento e capacità offensive -Boateng, non ancora integrato al meglio-, il terzo dovrà dare equilibrio alla squadra, sapere far girare il pallone a destra e sinistra anche su venti/trenta metri e proteggere la difesa -Pirlo-”, cito condensando le dichiarazioni di Allegri raccolte fin qui.

Se della mobilità alle punte abbiamo sotto gli occhi l’evidenza dei movimenti richiesta, non ci sentiamo di escludere che Inzaghi non potrà più rappresentare fattivamente una risorsa continua per la squadra, allora la necessità di trovare un uomo d’area pare essere diventata la più impellente. Per varietà delle prime punte e per avere un’alternativa “reale” seppur differente ad Ibrahimovic.

Sulla trequarti pare chiaro che il rifinitore debba possedere qualità dinamiche costanti -come prescrive il ‘Manuale del Perfetto Numero 10′-, capacità di attaccare i tre punti sensibili delle difese avversarie, “galleggiare” tra le linee, mettersi al servizio del centrocampo -a 3, non dimentichiamolo!-, disturbare il costruttore di gioco avversario e, con grande intelligenza, posizionarsi come primo scarico offensivo sulla transizione -Seedorf, Ronaldinho-.

L’anagrafe -e certi stipendi- chiamano la Società a muoversi con un certo “occhio” in tutti i reparti, partendo dalla difesa -che pure necessita di un regista difensivo -Yepes lo è, ma anche qui… gli anni ci sono-, che bene si accoppi a T.Silva che regista difensivo non è; detto della qualità dei terzini -e per qualità si intenda la capacità di mettere la palla “a giro” dietro alla linea anche da fermi-; a centrocampo un’alternativa dissimile a Pirlo deve essere trovata prestando attenzione.

Una maggiore fisicità e soprattutto un giocatore dalle lunghe leve, ben sembrerebbe sposarsi con un Milan più attento alla copertura dinamica e fisica del campo, SENZA perdere in qualità, ma cercandone una “differente”… Dove si perderà in qualità si dovrà acquisire in possanza, ma occhio soprattutto a non trascurare l’aspetto fondamentale che per me distingue un metodista dagli altri: la tranquillità nel giocare la palla, il sangue freddo… la consapevolezza di ricoprire un ruolo cardine nel cuore della squadra.

Anfry

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Anfry ha esposto perfettamente i punti cardine della nostra rosa che andrebbero rinforzati già a gennaio. Io, invece, cercherò di proporre dei nomi – possibilmente credibili sotto ogni punto di vista – che potrebbero essere utili al progetto sportivo del Milan.

Diego Lugano

Partendo dal reparto arretrato si parla di un regista difensivo che bene si accoppi a Thiago Silva. I nomi che vengono in mente sono due: Diego Lugano (1980), centrale uruguaiano del Fenerbahce e Juan (1979). L’età non è tra le più verdi per nessuno dei due, ma, come si dice, con il passare degli anni si acquista esperienza. Proprio su questo aspetto faccio leva proponendo Lugano: fulmine di guerra non lo è mai stato, ma difficilmente lo si riesce a prendere in contropiede. O pensate che il quarto posto della Celeste al Mondiale sia solo merito di Forlan, Suarez e Cavani? Forte nel gioco aereo e nel posizionamento, è anche un leader difensivo di tutto rispetto (ed è comunitario). Juan è invece di livello superiore a Lugano, ma suscita perplessità dal punto di vista fisico: durante l’avventura romana ha passato quasi più tempo in infermeria che sul campo di gioco. Non sono però mancate accuse da parte del brasiliano nei confronti del settore medico romanista, reo – a suo parere – di diagnosi spesso sbagliate. In effetti gli infortuni tra le file della Roma, negli ultimi anni, sono stati frequenti… ed è anche “strano” che in concomitanza degli impegni con la Seleçao il brasiliano sia in forma smagliante. Sarebbe però forse troppo rischioso puntare forte su un giocatore con la sua storia clinica. Sarebbe quindi più logico scegliere, tra i due, Lugano… anche per via del costo del cartellino con ogni probabilità più basso. Certo, avessimo carta bianca non avremmo dubbi: David Luiz

Darijo Srna

Veniamo ai terzini, ruolo in cui negli ultimi anni non abbiamo avuto campioni, per usare un eufemismo. Abate è più di un prospetto di laterale basso, ma una cosa è lui – con tutto il rispetto e tenendo presente che ancora deve crescere – , un’altra quello che qualche anno fa fu soprannominato il Beckham croato, Darijo Srna (1982). Croato, capitano dello Shakhtar, è proprio in Ucraina che ha trovato la sua consacrazione (anche europea). Grande esperienza, ottimo in fase di spinta offensiva, ma cresciuto anche dal punto di vista difensivo, è in possesso di un destro extra lusso che fa di lui un candidato ideale per la fascia destra. Se poi si vuole puntare sul futuro Darijo Srna (in patria è soprannominato così, anche se è più azzeccato il soprannome di “Cafù dei Balcani”), perché non parlare di Ivan Tomecak (1989)? Più offensivo di Srna e con il piedino meno educato, Tomecak, croato della Dinamo Zagabria, è potenzialmente uno dei terzini che in futuro scalzeranno Maicon e Dani Alves dal trono dei più forti al Mondo. Anche per lui si parla di passaporto extracomunitario, ma “il gioco vale lo slot”, per così dire. Instancabile pendolino della fascia, ti punta e ti salta per cercare il gol o il cross. Farfallone in difesa, certo, ma si può sempre migliorare… a meno che non si voglia fare come quello che mandò via Roberto Carlos…

Passando invece alla fascia sinistra e andando su giocatori rigorosamente comunitari, si può guardare in Portogallo sia con Fabio Coentrao del Benfica (1988 di cui però non parlerò, visto che ormai è sulla bocca di tutti e visto il proibitivo prezzo del cartellino), sia con Jorge Fucile del Porto (uruguaiano classe 1984). Il sudamericano, anche lui grande protagonista in Sudafrica, è un cavallo su cui puntare ad occhi chiusi: può giocare a destra o a sinistra e, all’occorrenza, anche come esterno di centrocampo. Destro molto buono, è anche concreto in fase difensiva e fisicamente valido. Altro nome da due lire che potrebbe sempre tornare utile è quello di Manuel Pasqual (1982) della Fiorentina: sinistro eccellente, ottima corsa, inserimenti pericolosi e buon calciatore di punizioni.

Javi Martinez

A metà campo, seguendo le linee guida di Allegri (centrocampista difensivo, centrocampista abile a costruire, centrocampista abile nell’inserirsi) e Anfry (ci manca un mancino e il metodista possibilmente dalle leve lunghe) i nomi che propongo per un possibile centrocampo rossonero tutto rinnovato sono questi (centrocampo a tre da dx verso sx): Yann M’Vila (1990, Rennes, comunitario, molto simile a Makelele), Javi Martinez (1988, Bilbao, bestia di 190 cm.) e Andrea Lazzari (1984, Cagliari, mancino). Il primo ha sostituito egregiamente nel Rennes Mbia e proprio ieri sera ha contribuito alla vittoria della Francia a Wembley per 1-2, il secondo è considerato in patria l’erede di Vieira (e tanto basta, credo), il terzo si sta esprimendo da ormai due anni su livelli molto alti (ed è un pupillo di Allegri). I contro possono essere i prezzi e la concorrenza, soprattutto riguardo i primi due: Martinez ha, per esempio, una clausola di 30 milioni… mentre per quanto riguarda Lazzari si parla di una semi incognita ad alti livelli. I pro sono invece molti, a partire dall’età e dalla qualità mista alla quantità (Javi Martinez ha tre coppie di polmoni, M’Vila il doppio) di un centrocampo simile.

Altri nomi papabili per la mediana potrebbero essere Ever Banega, argentino del Valencia classe 1988 capace di giocare sia nella posizione di Lazzari, sia in quella di Martinez (lì giocò al Mondiale per Club del 2007), Leroy Fer (1990), frangiflutti di 188 cm. del Feyenoord (uscito lui al 14′ i compagni presero le leggendarie 10 pappine dal PSV) paragonato in patria a nientepocodimenoche Frankie Rijkaard, ma in questo periodo infortunato, e Tom Huddlestone (1986), anche lui infortunato, possente centrale di centrocampo del Tottenham di Redknapp seguito con interesse da Sir Alex. Anche loro tutti comunitari.

E ora arriviamo al ruolo che forse più stimola la fantasia degli appassionati di calcio: il trequartista. Anfry ha segnato le linee guida (deve fare da raccordo) ed io lo seguo. Tre nomi tre, ma da leccarsi i baffi, almeno dal mio punto di vista: Joao Moutinho, 1986, portoghese del Porto. Il suo trasferimento in estate dallo Sporting alla ex squadra di Mourinho ha fatto non poco scalpore in patria, dal momento che dei biancoverdi era il capitano. Tecnica sopraffina, grande mobilità, è molto simile fisicamente e tecnicamente agli altri due che ora cito: Luka Modric (1985, Tottenham) e Miralem Pjanic (1990, Lione). Costo e passaporto farebbero propendere la scelta sul portoghese, ma in un mondo perfetto – quello dove si possono comprare tutti gli extracomunitari che si vuole – forse la scelta ricadrebbe su quello più pronto per giocare ad alti livelli da subito e più propenso a fare il lavoro di raccordo richiesto: Luka Modric.

Stefan Kiessling

Finiamo l’analisi con il ruolo di punta, tre nomi anche qui: Fernando Llorente (1985, Bilbao), Stefan Kiessling (1984, Bayer Leverkusen), Oscar Cardozo (1983, Benfica). Tre punte sopra i 190 cm., con caratteristiche diverse tra loro. Più tecnici Llorente e Cardozo, più “inzaghiano” il tedesco. Per quanto riguarda il ruolo di punta si dovrà anche tenere conto però delle mosse future della società (leggere Balotelli). Se dovesse arrivare in estate l’ex interista sarebbe consigliabile risparmiare qualche milioncino e andare su Kiessling – giocando anche sul fatto che è infortunato fino alla fine del mese – , se invece SuperMario non dovesse arrivare meglio puntare il basco sperando in uno sconto (la sua clausola è di 63 milioni) o andare sul paraguaiano (quindi extra) facendo leva sui buoni rapporti con Rui, ds dei portoghesi. Certo, anche qui, in un mondo perfetto, la scelta ricadrebbe su Llorente, ma purtroppo bisogna sempre fare i conti con i denari.

Sperando che l’analisi possa far nascere un bel dibattito, ecco le scelte che personalmente farei per gennaio: Diego Lugano, Jorge Fucile, Javi Martinez o Yann M’Vila (non riesco a scegliere!), Stefan Kiessling.

pifa86


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