Proprio la Lazio è uno dei club che rischia di più. Due suoi giocatori rappresentativi, Mauri e Brocchi, sono stati interrogati venerdì scorso dalla Procura federale. Ci sono ombre su due partite del finale dello scorso campionato, quelle contro il Genoa e la Lazio, vinte dai biancocelesti – in corsa per il terzo posto in classifica – con lo stesso punteggio, 4-2. Palazzi dovrà ascoltare i tesserati del Napoli,Cannavaro e Grava, e l’ex tesserato azzurro Gianello sull’ultima partita del campionato 2009-2010, persa in casa della Samp per 1-0, mentre per una precedente gara – quella persa in casa contro il Parma, presente a bordocampo il figlio del boss Lorusso – gli accertamenti non avrebbero evidenziato coinvolgimenti diretti di calciatori. L’Udinese, altra candidata alla Champions, è stata chiamata in ballo da Masiello per la partita contro il Bari: il calciatore dell’Atalanta ha fatto anche i nomi di due nazionali, gli attuali juventini Bonucci e Pepe.
Lotta per la B
Penalizzata di 6 punti nella scorsa estate, l’Atalanta rischia perché suoi tesserati potrebbero essere stati coinvolti nella «manipolazione» della partita contro il Padova. La posizione di altre tre società – Bologna, Lecce e Siena – potrebbe essersi aggravata agli occhi degli inquirenti federali dopo le rivelazioni di Gervasoni e Masiello: tra i giocatori chiamati in causa il capitano rossoblu Di Vaio e il difensore Portanova. Il Lecce, che sta generosamente tentando di assicurarsi la salvezza sul campo, è nel mirino per quel derby con il Bari, diventato uno dei casi più scottanti del campionato 2010-2011 perché Masiello ha dichiarato di aver ricevuto 230mila in contanti per aggiustare la partita al San Nicola, commettendo un clamoroso autogol. Accertamenti erano stati effettuati anche sulla terz’ultima partita dello scorso campionato, persa dal Napoli per 2-1: il primo gol dei giallorossi venne segnato da Corvia, poi coinvolto nell’inchiesta di Cremona. Il Mattino