Chiede il giudice: ”Per quanto riguarda Alessandria-Ravenna, invece, è successo qualcosa?”. E Buffone ricostruisce come sono andate le cose: “Sì, è successo che, la settimana prima – adesso non mi ricordo bene il giorno, ma credo la settimana prima – mi chiama, ritornando credo da una trasferta, e quindi era una domenica sera, probabilmente. Tornando da una trasferta mi chiama il presidente dell´Alessandria…”. “Veltroni Giorgio?”, chiede il gip. “… Veltroni, sì. Mi chiama e mi dice come siamo andati o meno, come siamo andati, e gli ho detto: ´ah, domenica prossima incontriamo…”. “Si giocava”, traduce Salvini. E Buffone: “… ´giochiamo, presidente – gli ho detto . ´Faccia una riflessione sulla partita di domenica, faccia una riflessione, adesso parola, termine più o meno, adesso non è che… faccia una riflessione. Lui mi ha chiamato dopo, non so se un giorno, due, non so, perché non è che me li ricordo, anche se questo l´ho letto, però non è che mi posso ricordare i giorni!”.
“E la riflessione che termini, che esiti ha avuto?”. Buffone: “Ci siamo incontrati, lui mi ha chiesto, io pensavo anche che mi incontrasse, anche per il fatto, siccome l´Alessandria era ai vertici, noi comunque venivamo anche se avevamo perso, credo, a Verona, era nella partita dopo che … a Verona poi avevamo fatto una buona gara, può darsi che magari si poteva, poteva anche chiedermi magari che un pareggio poteva anche andare bene, insomma, ecco. Invece, mi aveva chiesto che voleva…”. “Vincere?”, chiede il gip. “… ed allora – continua Buffone – gli ho detto: ´Se vuoi vincere, fammi capire come vuoi vincere´, lui mi aveva offerto 50mila euro, allora io ho risposto: ´50mila euro, te ne offro io 100 ma era un modo di dire, dove vai uno perde una partita per 50mila euro?”. Troppo poco, insomma. “Cioè, voglio dire – riprende Buffone – non ha senso, anche perché noi vincendo quella partita ci saremmo messi poi nel discorso dei prof… insomma, voglio dire!”.