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CALDORO? MA DIAMOGLI CARTA BIANCA - E Cascetta bacchetta Caldorino e la sua Armata Brancaleone che non hanno saputo evitare l’arrivo della fine

Creato il 13 luglio 2012 da Ciro_pastore

CALDORO? MA DIAMOGLI CARTA BIANCA  - E Cascetta bacchetta Caldorino e la sua Armata Brancaleone che non hanno saputo evitare l’arrivo della fine Sanità, trasporti ed ambiente trascineranno la Campania al default CALDORO? MA DIAMOGLI CARTA BIANCA E Cascetta bacchetta Caldorino e la sua Armata Brancaleone che non hanno saputo evitare l’arrivo della fine   Totò ne “I DUE COLONNELLI” ( http://www.youtube.com/watch?v=mMkJempl6Ew) Per dare il senso concreto di quanto sia tragica la situazione economico-sociale della Campania basta dare una rapida scorsa alle rassegne stampa di questi ultimi giorni. Ma, qualora fosse possibile, la situazione reale è ancora peggiore di quella, già catastrofica, descritta dai media.   Stamattina, dalle “confortevoli” pagine de IL MATTINO, il Prof. Cascettaha pontificato – con cattedratica disinvoltura – sulla situazione economica regionale e, soprattutto, ha “regalato”, a chi ne sappia far buon uso, la sua miracolosa (miracolistica?) ricetta per evitare il default. Cascetta discetta(perdonatemi la facile rima baciata) come se non fosse mai stato il dominustecnico-amministrativo di questa Regione. Dopo appena due anni di forzosa assenza dal ponte di comando si sente, ovviamente, depurato di ogni responsabilità pregressa. Colto da improvvisa - ma parziale - amnesia, elogia se stesso per la “propria” capacità di pianificare una stagione di grandi progetti infrastrutturali nel trasporto pubblico e nella logistica. Colpevolmente dimentica, però, che la sua ferrea “cura del ferro” ha completamente tralasciato la salute del sistema delle aziende di trasporto, che quelle costruende infrastrutture avrebbero – prima o poi – dovuto gestire. Anzi, come il nostro soloneben sa, le aziende sono state usate per dissimulare problematiche regionali, come il fenomeno del disallineamento dei bilanci ha ampiamente dimostrato. Bilanci che, con sopraffina tecnica illusionistica, da una parte inscrivevano poste creditorie e, dall’altra, facevano “sparire” le corrispondenti voci debitorie. Un gioco d’illusionismo da far invidia al miglior Houdini!   In quei fulgidi anni, il nostro prode procacciatore di finanziamenti europei raccoglieva il plauso della trasversale lobby cementizia/costruttiva regionale e nazionale, per la sua indubbia capacità pianificatoria. Contemporaneamente, però, le aziende (da poco regionalizzate) venivano fatte confluire in buona parte in una holding (EAV) che ha svolto per molti anni solo il prolifico ruolo di gran collettore di investimenti, ma si è completamente disinteressata della salute economico-finanziaria delle aziende operative. Tutto ciò avveniva, ovviamente, mentre il MegaAssessoreera tutto teso a stendere binari, a rimodernare reti, ad “arredare” artisticamente le stazioni, ad individuare non sempre eminenti architetti per fargli progettare avveniristiche nuove stazioni (molte resteranno avveniristiche, nel più stretto senso etimologico). Fa bene, ora, l’eminente figlio d’arte a bacchettare i suoi poco illustri successori. Sicuramente la Giunta in carica sta sbandando paurosamente, barcamenandosi pietosamente nel tentativo di “raccattare” qualche spicciolo europeo, elemosinando quotidianamente dal Governo Nazionale deroghe al Patto di Stabilità, con l’intento di portare a termine solo alcune opere, di cui qualcuna davvero poco prioritaria (vedi il mio precedente intervento sull’interramento Circumvesuviana a Nola e dintorni). Nonostante le poche idee, ma confuse, di Caldorino & Co. come si fa a non condividere la sospensione (annullamento?) di alcuni inutili e pantagruelici progetti faraonici, che le ristrettezze odierne rendono sicuramente irrealizzabili? Sempre proseguendo nella sua dotta prolusione, il Prof. Cascetta (uscendo peraltro dal suo specifico campo) analizza poi anche l’incapacità, da parte della Giunta Caldoro, di pianificare i Fondi Europei. Anche qui, il Delfino (spiaggiato dal suo stesso mentore) mostra i segni evidenti di una perdita selettiva di memoria sul medio periodo. Sintomi che, se dovessero perdurare, dovrebbero destare allarme fra amici e parenti. Colto da spirito da crocerossina, mi accingo, allora, a rinfrescargli la memoria. Sfogliando i miei personali ricordi e le cronache dell’epoca, affiora che le giunte Bassolino, di cui egli stesso è stato ascoltatissimo componente, non brillarono di certo per capacità di spesa dei Fondi Europei. Anzi, le polemiche (fra gli allora DS e Margherita) erano all’ordine del giorno, tanto da portare a frequenti cambi di assessori, con l’intervento finale del demiurgoIsaia Sales. Ricorda ora Professore? Anche all’epoca di Bassolino imperans et Cascetta cogitansi fondi europei non venivano sempre impiegati in infrastrutture e progetti utili. Quanti comuni dell’avellinese, come dell’hinterland napoletano, hanno poco proficuamente utilizzato le risorse comunitarie per costruire marciapiedi in strade di campagna o campi di bocce per anziani? Debbo farle la lista, Professore? Su faccia uno sforzo di memoria, e vedrà che improvvisamente le torneranno alla mente le lunghe ed estenuanti trattative con i consiglieri regionali di maggioranza (ed opposizione) che asserragliavano la “sua” Giunta, quando si arrivava di fronte al rischio di cancellazione dei finanziamenti. Rischio che Lei, oggi, giustamente paventa come deleteria prospettiva da scongiurare assolutamente. Ora, da ottimo cattedratico che ha saputo sporcarsi le mani nella politica, Cascetta suggerisce di fare un opportuno repulisti dei progetti, puntando su quei pochi capaci di creare reale sviluppo. Saremmo tutti d’accordo su questa sua emerita proposta strategica, a patto che Lei facesse outing (una volta si sarebbe detto mea culpa) ed ammettesse di aver praticato – insieme al Suo Potente dante causa – la indolente arte del compromesso con i consiglieri regionali, insomma, che anche Voi non siete senza peccato. Dopo di chè, penso che perfino l’attuale Governatore potrà essere favorevole alla sua proposta. Ma per mettere in atto questa operazione trasparenza occorre, però, che al piccolo Caldoro venga data “carta bianca”, nel senso che maggioranza ed opposizione (ammesso che in Campania sia mai esistita questa dicotomia) si coalizzino – per una volta apertamente – e decidano di mettere da parte gli interessi di parte e le logiche localistiche. Occorre, come Lei ben più autorevolmente di me suggerisce, che i progetti vengano scelti innanzitutto sulla base della loro utilità complessiva per l’intero sistema economico-sociale di questa regione. Ma quello che è ancor più necessario, anzi indispensabile, è che i progetti vengano scelti in un rigido ordine di priorità basato sulla loro concreta ed immediata canteriabilità. Occorre far presto e bene, non solo per evitare la tragedia della cancellazione dei fondi europei e nazionali. Di progetti faraonici, di scenari avveniristici, di opere irrazionali questa terra potrebbe, infatti, ben presto morire. Ciro Pastore Il Signore degli Agnell

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