Calendario Lavazza 2015: ritorno alle radici del caffè
ARSENALE CREATIVO
Vi chiederete che relazione hanno tra loro: da un lato l’azienda torinese Lavazza, uno dei principali nomi italiani nell’industria del caffè, dall’altro il grande continente africano. La risposta non è poi così difficile e si trova nel caffè, o meglio, nelle origini del caffè.
Si narra che un pastore chiamato Kaldi era solito portare a pascolare il suo gregge a Kaffa, in Etiopia. Un giorno, le capre mangiarono le bacche e le foglie della pianta di caffè. Scesa la notte, queste invece di dormire e riposare si misero a gironzolare, mostrando una vitalità mai vista fino a quel momento. Compreso il motivo, Kaldi raccolse un po’ di bacche, le abbrustolì e ne ricavò la polvere di caffè che noi tutti oggi conosciamo. Questa è solo una leggenda, ma non c’é dubbio che l’Africa sia uno dei principali produttori di caffè, dove le piante crescono e vengono coltivate per ricavare le differenti miscele, tra le quali le famose Coffea Arabica, Coffea Robusta e Coffea Excelsa.
Lavazza, produttore di caffè dal 1895, pubblica ogni anno, da oltre vent’anni, un calendario che celebra l’arte del proprio fondatore Luigi Lavazza. Per l’edizione 2015, Francesca Lavazza, Corporate Image Director dell’azienda, ha scelto di riscoprire le radici del caffè, andando nelle regioni africane dove le piante vengono coltivate e le bacche raccolte usando diverse tecniche. Per trasformare l’idea in un progetto concreto, Francesca si è rivolta a Steve McCurry, uno dei più celebrati fotografi contemporanei. E qui il collegamento tra Lavazza e l’Africa prende forma, grazie ad una serie di scatti capaci di immortalare e celebrare la storia passata e presente del caffè, racchiudendola nell’arte della fotografia.
In Africa, McCurry ha incontrato chi si occupa direttamente di questa coltura, come Asnakech Thomas Biene, una coltivatrice di caffè e una donna dalla forte personalità, che ama il suo lavoro e la sua terra. Una delle 12 fotografie scattate da McCurry è stata intitolata “Our Roots” e ritrae le donne africane, pietre miliari della cultura del continente nero, coloro che svolgono i lavori più pesanti: coltivare la terra, crescere i bambini e occuparsi della famiglia e della casa.
Gli altri scatti di McCurry vedono protagonisti coloro che proteggono e preservano i presidi alimentari in Africa, come Edward Mukiibi, agronomo tropicale e vice presidente Slow Food International. Uno degli obiettivi di Lavazza, infatti, era supportare il movimento Slow Food, che promuove la riscoperta del mangiar sano e ifende e diffonde le tradizioni agricole ed enogastronomiche di ogni luogo del mondo, con particolare attenzione alle comunità produttrici, alla biodiversità alimentare e alla sostenibilità ambientale.
Il calendario termina con un ultimo scatto che ritrae il futuro, personificato in un gruppo di bambini che giocano felici con le bacche del caffè, “l’oro verde” – come lo chiamano in Etiopia- che potrà, forse, rendere migliore il loro avvenire. Lavazza li ha chiamati “The Earth Defenders”, i difensori della terra, testimoni di una speranza di cambiamento.
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