L’uso più comune della calendula è quello esterno, sotto forma di pomata, per accelerare la cicatrizzazione e stimolare la granulazione del tessuto epidermico in caso di piaghe, ustioni, piccole ferite, abrasioni, geloni : la calendula infatti ottimizza l’irrorazione sanguigna della cute, migliorandone così il trofismo e manifestando anche un’attività batteriostatica. Le sue proprietà vulnerarie, antinfiammatorie e immunostimolanti sembrano attribuibili all’elevata quantità di carotenoidi contenuti nei fiori di calendula, al cui olio essenziale sono riconosciute proprietà antibatteriche, antimicotichee antivirali. Per il suo alto contenuto in flavonoidi l’uso esterno della calendula ha anche proprietà emollienti, lenitive, rinfrescanti e riepitelizzanti grazie all’azione normalizzante che esercita sul microcircolo tissutale ed è quindi consigliata in caso di pelle secca, delicata, screpolata o facilmente arrossabile; poiché le sue mucillagini hanno capacità filmogena, che isola la pelle irritata e ne modula il grado di umidità, è consigliata per dermatiti da pannolino o come trattamento protettivo presole o lenitivo doposole. Ha inoltre un’azione eccellente in caso di geloni sia delle mani che dei piedi, che spesso la sola pomata risolve in breve tempo o previene se utilizzata con continuità sin dall’inizio della stagione fredda. L’infuso di calendula o l’estratto idroalcolico diluito con acqua sono utilizzati con frequenza per fare gargarismi e risciacqui nelle affezioni delle mucose della bocca e della gola, nelle stomatiti, gengiviti, afte, tonsilliti e faringiti. Meno conosciuto, ma non per questo meno importante, è l’uso interno della calendula, assunto sotto forma di infuso o, ancor meglio, sotto forma di estratto idroalcolico diluito con acqua. L’indicazione più importante, riconosciuta ed accertata anche dalla medicina ufficiale, è quella emmenagoga, che ne consiglia l’uso in caso di dismenorrea o altre alterazioni del ciclo mestruale, del quale diminuisce, fino ad eliminarli, i fenomeni dolorosi anche forti. Contro i dolori mestruali la calendula va assunta nei 10/15 giorni che precedono il ciclo ogni mese per diversi mesi, quindi se ne diminuisce il dosaggio ed il numero dei giorni di assunzione per verificare se si può sospendere o se è necessario continuare, vista anche l’innocuità e l’assenza di controindicazioni della calendula. L’uso interno della calendula non solo non presenta effetti negativi, ma è utile anche come riepitelizzante della mucosa gastrica e come antispasmodico e coleretico in caso di patologie epatiche e delle vie biliari. Questa proprietà è stata da sempre utilizzata dalla medicina popolare, ed è stata in seguito confermata da studi che sottolineano la sua efficacia, nello stimolo della secrezione biliare.
Romano Ravaglia
L'assunzione di prodotti a base di piante officinali va fatta dietro consiglio e consultazione medica.