Califano nega d’aver chiesto il sussidio allo Stato. Ospite di Barbara D’urso dà la colpa ai giornalisti

Creato il 16 novembre 2010 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

di Iannozzi Giuseppe

Califano sceglie il palco di Domenica Cinque con alla guida Barbara d’Urso per fare dietrofront: “Non ho mai chiesto la legge Bacchelli. Non ho bisogno di niente. Chi mi conosce sa che sui soldi ci ho sempre sputato. Non ho chiesto nulla. Una sera si parlava di case, di chi ce l’aveva e chi no. Ero l’unico che a non averla, e mi ero appena fratturato le vertebre. Potevo anche non poter cantare e lavorare più. Quattro amici hanno pensato di aiutarmi facendo di testa loro. Ma io i soldi di altri non li voglio, potrei anche smettere di lavorare oggi e campare altri 20 anni senza chiedere niente. Sto bene, a parte le vertebre che mi impediscono di muovermi. Ho il busto. Cinque mesi sono caduto dalle scale. Sono stato a letto per tre mesi. Adesso io dichiaro che non voglio nulla. E se ho detto qualcosa di sconveniente, posso aver sbagliato e chiedo scusa”.

Un dietrofront forse dovuto alle polemiche sorte dopo che aveva dichiarato di essere diventato povero e di volere il sussidio dallo Stato italiano: “Chiedo la legge Bacchelli. Sono diventato povero. [...] Mah, io non so bene come funzioni la Siae, so soltanto che prendo circa diecimila euro a semestre. Sempre diecimila, misteriosamente non aumentano né diminuiscono mai. Non ce la faccio. Oltre a tutto vivo in affitto. E in questo momento non sono più autosufficiente con tutto quello che la cosa comporta. Io non credevo che fosse possibile. Ma alcuni amici, come il mio medico curante e il senatore Domenico Gramazio del Pdl hanno preso a cuore il mio caso e mi hanno spiegato che esiste una legge, la cosiddetta legge Bacchelli, che prevede un sussidio mensile vitalizio per persone che abbiano dato lustro alla cultura italiana. Ne so poco, ma mi sembra di avere tutti i requisiti per beneficiarne”. Ed infine ha sottolineato: “Fatemelo sentire. Io la legge Bacchelli l’ho conosciuta in questa occasione. Non ho mai detto di essere povero. Il giornalista che l’ha scritto ha scritto un sacco di fesserie. Adesso io dichiaro che non voglio nulla. E se ho detto qualcosa di sconveniente, posso aver sbagliato e chiedo scusa”.

Califano fa una inversione di marcia totale e come il nostro amatissimo Premier incolpa i giornalisti di aver scritto “un sacco di fesserie”.