La decisione della Corte d'appello del 9° Distretto è comunque contrastata: i tre togati che la componevano si sono divisi, finendo con l'emettere un verdetto non unanime, ma di 2 a 1. L'abolizione del divieto, approvato dalla consultazione popolare, diventerà probabile materia di un pronunciamento della Corte Suprema.
Il pronunciamento della Corte d'appello di San Francisco non comporterà l'immediato ripristino delle unioni matrimoniali omosessuali. Si prospetta infatti una battaglia ancora lunga. La stessa Corte ha infatti chiarito che i matrimoni gay non torneranno in vigore in California fino a quando non saranno scaduti i termini entro i quali i promotori di "Proposition 8" potranno presentare appello presso una corte dello stesso distretto composta da un numero maggiore di giudici. E, in caso di appello, i matrimoni gay resteranno in sospeso fino al nuovo verdetto.
Scenario più che probabile. Prima che la Corte Federale d'appello di San Francisco si pronunciasse, i legali dei sostenitori di "Proposition 8" avevano già ripetutamente affermato di prendere in considerazione l'appello e anche il ricorso eventuale alla Corte Suprema degli Stati Uniti in caso di verdetto sfavorevole.