Con il primo lunedì di ottobre, domani, si va a regime, nella scuola della ‘povna, con l’orario (semi)definitivo di sei ore al giorno per un totale di 32 per settimana. Con l’occasione, comincia così, coi Merry Men (e proseguirà per tutti i lunedì prossimi), la sperimentazione della nuova materia che la ‘povna ha meditato per loro fin dall’anno scorso, e che, si spera, possa andare incontro ai bisogni e agli interessi di questa classe così particolare. Tra loro, in codice, la chiamano “Ita-Storia” (anche se in vista dell’esame toccherà loro inventarsi qualche cosa che sia meglio): si tratta, nei fatti, di fare storia della cultura del Novecento, in senso ampio, cercando di approfondire, insieme, eventi, ragioni e cause, ma anche chi diceva e faceva cosa, a partire da quegli anni, e dunque parole, opere, adesioni (o indifferenza) della classe intellettuale. Partiranno domani, con l’avvento del fascismo (e dunque dal 1922), marcia su Roma, Facta, lo stato d’assedio negato e compagnia cantante; per poi planare, in successione rapida, a Matteotti, alle aule sorde e grigie, ma anche agli Ossi di seppia di Montale. Dove arriveranno, ancora non lo sanno, di preciso, ché la loro strada è fatta di frenate e accelerazioni, deviazioni improvvise e momenti di fedeltà alla mappa. Però intanto si preparano per giugno (e per la vita, pure, che fuori dalla scuola aspetta, e morde). Nel mezzo, di queste ore preziose e un po’ corsare, terranno comunque buona traccia (da esibire, alla bisogna, al momento dell’orale). Poiché però, anche, non si fanno mancare nulla, insieme ad Ita-Storia parte anche il progetto delle letture multiple. Niente di nuovo sotto il sole, in questo senso: si tratta dei consueti libri in lettura integrale che la ‘povna affida sempre, per casa, alle sue classi. Ma che quest’anno per i Merry Men assumeranno i contorni di una scelta individuale. Per incoraggiare la costruzione di percorsi di colloquio personali e organici, la ‘povna ha dunque preparato per loro una lunga (e circonstanziata) lista, nella quale, divisi per gruppi, ci sono – molti e variegati – i titoli tra i quali poter scegliere, divisi tra “Canone scolastico” (quelli ovvi, che non possono non figurare, metti caso arrivi una presidente-maestrina, che poi a lettere sono la maggioranza), “Altra letteratura italiana” (e lì ci sono cose semi-ovvie, pur se molto belle, ma anche qualche piccolo guizzo) e, sotto la dicitura “Oltreconfine”, i testi di letteratura straniera necessari. La lista, pur molto lunga, non è – né aspira a essere – esaustiva (è ovvio). E tuttavia la ‘povna (che sa bene che in questi casi il lapsus aspetta divertito dietro l’angolo) teme di aver dimenticato qualcosa di essenziale, decisivo, importantissimo.
Ed è così che decide di chiamare a raccolta i blog-amici, alla bisogna. Questo che segue, dunque, è un vero e proprio call for help, una richiesta di consiglio. Che consiste nel lasciare qui sotto, se si vuole, la risposta a una domanda:
“Guardando indietro ai tempi dell’ultimo anno di scuola superiore, quale è il libro che – anche col senno di poi – avresti voluto che la scuola ti avesse consigliato da leggere più di ogni altro?”.
Seguono poi (perché la ‘povna è un po’ maestrina dentro) alcune precisazioni per giocare. Non si tratta di stilare liste e liste di libri prediletti, ma di dare un’opinione su che cosa si pensi sia opportuno che la scuola, come istituzione, scelga di valorizzare come autorevole indirizzo; e, proprio per questo (elenco uno: “canone scolastico”), sono già presenti, va da sé, i vari Svevo e Pirandello. La ‘povna vorrebbe invece qualcosa, insieme, di più mirato e idiosincratico, qualcosa che, quando si pensa alla scuola, valga la pena, di per se stessa, ricordare. Non un libro che si è amato subito, dunque, ma un libro che era “importante”, sia che si sia capito allora, in quei fortunati casi in cui la lettura sia stata, già negli anni di scuola, oggetto di consiglio, sia più tardi. Sia che il consiglio sia stato dato veramente, sia che sia quello che, si sognava, un insegnante ideale avrebbe potuto dare.
La ‘povna ringrazia chi vorrà partecipare già in anticipo, e promette che valuterà ogni proposta attentamente. Ma, più di lei, saranno soprattutto i Merry Men, per quanto inconsapevoli, con grande convinzione a ringraziare.
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