Mentana ci informa che il governo mette in campo tutta una serie di misure per sconfiggere quello che di peggio la politica ha messo in scena negli ultimi tempi, per intascarsi milioni di euro pubblici. Era ora, è la reazione immediata. Dopo gli scandali, i processi, il carcere, era il minimo che i cittadini si aspettavano, un patto di trasparenza nelle spese della politica che ci garantisca un minimo di serietà, moralità e di etica. Lo ha confermato il ministro della Giustizia Paola Severino, dopo aver presentato anche tre nuovi emendamenti al testo proprio in queste ore al vaglio delle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia del Senato. Il testo risponde al nome di “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”. La questione morale si impone, sull’onda dell’indignazione che si è sollevata dopo i numerosi scandali che, negli ultimi tempi hanno colpito sia i partiti più longevi – come la Lega Nord – sia le Regioni come Sicilia, Lombardia e Lazio, emblemi che evidenziano il marcio di una classe dirigente indegna. Misure stringenti e speriamo efficaci.
Il testo anticorruzione atteso in Parlamento, prende le mosse dalla proposta dell’ex ministro Angelino Alfano, assorbendo altre proposte di legge su tematiche come contributi pubblici, gare d’appalto, ineleggibilità dei parlamentari (che dovrebbe essere prevista per i condannati in via definitiva) e incompatibilità di cariche, reati contro la pubblica amministrazione, avvocati o magistrati. E il governo conferma la volontà di esercitare a razzo la delega sull’incandidabilità dei condannati con sentenza definitiva per applicare le nuove norme alle prossime elezioni.
Con Fiorito in carcere si è accelerato il tempo per una svolta giudiziaria, mentre ogni giorno emergono scandali pagati con le tasse dei cittadini. Politici milionari e privi del senso di impunità che continuano a voler occupare la poltrona. Soldi tolti al bene comune e che, recuperati, rappresenterebbero ossigeno per le casse dello Stato. Questa è la genìa che ci troviamo in Parlamento. Sanguisughe senza limiti e con la stessa visione della vita, dove la parola equità è inutile cercarla perchè non esiste. Sprechi che hanno obbligato a norme rigorose applicate sulla pelle dei cittadini e che hanno soffocato l’economia e aumentato quel senso di ingiustizia che sempre più allontana dal mondo politico. Attendiamo un concreto giro di boa visto che il conto fino ad ora l’abbiamo pagato noi.