Cambio di rotta per 2001 Mars Odyssey

Creato il 14 febbraio 2014 da Media Inaf

Elaborazione artistica della sonda 2001 Mars Odyssey. Crediti: NASA/JPL

“Stiamo insegnando a un vecchio veicolo spaziale nuovi trucchi”. Sono le parole di Jeffrey Plaul del Jet Propulsion Laboratory, e il vecchio in questione è uno dei più fedeli strumenti utilizzati dalla NASA per cercare la presenza di acqua e attività vulcanica su Marte.  Si tratta della sonda 2001 Mars Odyssey, lanciata il 7 aprile 2001 attraverso un razzo Delta II da Cape Canaveral, in Florida.

Da allora ha lavorato senza sosta, e ultimamente è anche stato in contatto con il rover Curiosity che sta esplorando il pianeta rosso. Ma adesso gli astronomi della NASA vogliono chiedere a Odyssey qualcosa in più: “vedrà Marte sotto una luce mai vista prima”, ha aggiunto Jeffrey Paul.

Per far questo, la sonda dovrà letteralmente spostarsi nello spazio, cambiando la sua orbita attuale.

L’operazione per aggiustare la rotta è partita lo scorso 11 febbraio: una squadra di ingegneri del Jet Propulsion Laboratory, in California, e del Lockheed Martin Space Systems di Denver hanno progettato il movimento che porterà Odyssey a una leggera accelerazione e spostamento di orbita.

È un cambiamento delicato, e per questo alla sonda sarà concesso tutto il tempo necessario: si prevede che la nuova orbita sarà raggiunta nel novembre 2015.

L’obiettivo è ottenere una panoramica migliore per osservare come le nubi marziane cambiano a seconda delle diverse stagioni.  In particolare, si potrà tenere traccia dell’evoluzione delle temperature del suolo all’alba e al tramonto in migliaia di luoghi diversi sulla superficie di Marte. Osservazioni ch

e potrebbero essere determinanti per capire cose nuove sulla composizione del suolo e alcuni processi legati alla temperatura, non ultimo il misterioso fenomeno delle recurring slope lineae.

L’ultima volta che una sonda ha potuto osservare Marte dalla posizione che presto raggiungerà Odyssey era il 1976, con la leggendaria missione spaziale Viking 1.  L’orbiter della NASA, chiamato appunto Viking 1, scattò le prime (e uniche) fotografie delle mattine marziane, immortalando le nubi che spuntano all’alba attorno al pianeta rosso. Da allora nessuna sonda ha potuto raccogliere immagini simili, e adesso secondo gli astronomi della NASA è arrivato il momento di ripetere l’esperimento. Dopo il momentaneo riposo forzato del 2012, Odyssey è pronta a svolgere il nuovo compito che le è stato assegnato.

“Non sappiamo esattamente quello che scopriremo quando raggiungeremo l’orbita che permetterà di vedere la mattina nei primi momenti dell’alba” ha detto Philip Christensen dell’Arizona State University, che ha proposto per primo il cambio di rotta di Odyssey. “Cercheremo sicuramente le differenze stagionali. Le nebbie sono più comuni in inverno o in primavera? Cercheremo la risposta in modo sistematico”.

Fonte: Media INAF | Scritto da Giulia Bonelli


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