Sempre ieri, il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Mario Ciaccia ha riferito alla Camera sul naufragio della Costa Concordia.
Il resoconto completo su come si sono svolti quei drammatici eventi, per quanto è dato conoscere, è disponibile qui (pag. 37 e sgg.), ne anticipo qualche parte:
[...] Nella tarda serata del 13 gennaio 2012, alle 22,06, la capitaneria di porto di Livorno ha ricevuto da parte dei carabinieri di Prato una segnalazione che a bordo della nave Costa Concordia vi erano problemi. Qualche minuto dopo, il comando della stessa nave, contattato dalla sala operativa della direzione marittima di Livorno, segnalava alla capitaneria un black out a bordo senza tuttavia richiedere alcuna assistenza, mentre solo alle 22,26 lo stesso comando della nave riferiva di avere una falla sul lato sinistro dello scafo e chiedeva l'assistenza di un rimorchiatore.
Per questo la sala operativa della direzione marittima di Livorno assumeva il coordinamento delle operazioni di soccorso e disponeva l'avvio immediato in zona di motovedette della guardia costiera dell'ufficio circondariale marittimo di Porto Santo Stefano oltre al dirottamento di varie unità mercantili.
[...] Nel prosieguo delle operazioni i competenti reparti della capitaneria di porto hanno quindi disposto l'invio di ulteriori
unità di soccorso della guardia costiera stessa, una da Portoferraio, due da Civitavecchia, una da Fiumicino e due da Olbia insieme a un rimorchiatore da Piombino e due da Civitavecchia, senza omettere tuttavia di dire che dalla base aerea di Sarzana venivano fatti decollare in configurazione di ricerca e soccorso tre elicotteri della guardia costiera nonché mezzi aerei dei vigili del fuoco, dell'Aeronautica militare, guardia di finanza, Marina militare, Corpo forestale.
Alle 22,48 si chiedeva al comando di bordo se fosse stato dato dal comandante della nave l'ordine di abbandono, ma veniva riferito che se ne stava valutando l'opportunità.
La sala operativa della direzione marittima di Livorno in relazione proprio alla gravità della situazione rappresentata insisteva con il bordo affinché questo facesse conoscere la propria determinazione in merito e solo alle 22,58 il bordo comunicava di aver dato l'ordine di abbandono della nave. Pertanto veniva informata la sala operativa della prefettura di Grosseto perché venissero attivate tutte le procedure di accoglienza dei naufraghi che cominciavano a raggiungere il porto dell'Isola del Giglio con le scialuppe di bordo verso le 24,10. Alle 24,34, dopo vari e vani tentativi, si riusciva finalmente a comunicare con i
l comandante della nave che riferiva di trovarsi a bordo di una scialuppa sul lato dritto con altri ufficiali, mentre risultavano ancora presenti a bordo centinaia di persone. (grassetto mio)
La sala operativa pertanto ricontattava il comandante della nave ordinandogli perentoriamente che congiuntamente al suo chief officer dovevano risalire immediatamente a bordo per coordinare lo sbarco dei passeggeri ancora rimasti sulla nave.
Nonostante i ripetuti precedenti inviti, il comandante Schettino, ricontattato all'1,46 del mattino, riferiva di non essere a bordo della nave. (grassetto mio)
Nuovamente, quindi, si reiterava allo stesso comandante l'ordine di risalire per fare immediatamente il resoconto della situazione di bordo.
Alle 4,20 del mattino le unità presenti sul posto comunicavano che la nave Concordia risultava incagliata, stabile sul
fianco dritto e con le eliche emerse. In assenza del comandante, continuava comunque lo sbarco dei passeggeri ancora presenti a bordo. Alle 6,20 lo sbarco delle persone individuate dai soccorritori era terminato.
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