Fine.
Magari avrei altre storie di penna da raccontare se poi non fossero arrivati gli sms e le email. O il blog. Ecco, il blog. Non esagero se dico di considerare alcune persone conosciute tramite gli scarabocchi come vere e proprie amiche di penna, o, per meglio dire, di tastiera. Un po' mi mancano quelle letterine sbrillucicose che volavano dall'Italia all'Olanda, però penso anche che le mie amiche di penna, in fin dei conti, le ho trovate anche senza usare parole glitterate, adesivi e francobolli. Le nostre parole, e l'affetto, attraversano l'Italia anche dentro un'email, come avrebbero fatto su un foglio di carta.
Insomma, se qualcuno mi chiedesse se ho avuto mai amicizie di penna, io risponderei che le ho tuttora!
Camilla e Ludovico (di Eleonora Antonioni e Sergio Varbella) è un fumetto che parla di questo: di un'amicizia che sembra solo epistolare, ma che poi, riflettendoci un attimo e cercando di rimettere insieme date ed eventi, forse non è altro che un'amicizia immaginaria (questa è una mia libera interpretazione, credo).
Camilla ha otto anni, vive all'inizio degli anni 90, guarda Mila e Shiro su Canale 5 e, per caso, dai nonni, fruga in uno scatolone e trova una rivista del 1979, dove c'è l'indirizzo di un bambino che cerca un amico di penna. Lo scambio epistolare tra Camilla e Ludovico inizia così. E continua finché, col passare del tempo, crescendo, tutte le lettere conservate da Camilla diventano fogli bianchi, finché anche Ludovico, insieme alle parole dell'infanzia, sparisce. Ma magari non finisce proprio così.
Probabilmente sto per dire una cavolata, ma avete mai visto il film "La casa sul lago del tempo"? Ecco, a un certo punto ho avuto l'impressione di avere davanti una storia simile: bella, ma temporalmente ingarbugliata.
p.s. se vi interessa, potete trovare maggiori informazioni sul fumetto qui.