L’aspirante suicida è un camionista di nazionalità rumena, di 55 anni e padre di una bambina, che ha tentato questo estremo gesto perché la ditta per cui lavorava l’aveva licenziato. L’uomo è stato immediatamente trasportato all’ospedale Sant’Eugenio dal personale del 118, dove gli sono state riscontrate ustioni sul 50% del corpo. Non è però in pericolo di vita.
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Prima di tentare il suicidio, il camionista aveva provato a far sentire la sua voce attraverso lo sciopero della fame e recandosi con la famiglia a Strasburgo, alla Corte Europea dei Diritti Umani. Poi con un video ha denunciato i soprusi e il terrorismo psicologico a cui la sua ditta lo sottoponeva da 3 anni.
Due mesi fa un altro disoccupato, Angelo Di Carlo anch’egli cinquantacinquenne, si diede fuoco davanti a Montecitorio per protestare contro il suo stato di precarietà. Anche lui fu soccorso e trasportato al Sant’Eugenio, ma morì dopo otto giorni di coma per le ustioni riportate sull’85% del corpo.