Camminando su Falls Road a Belfast

Creato il 01 agosto 2014 da Giovy

Falls Road - © 2014 Giovy

Sicuramente c'è molta gente in questi giorni in Irlanda e a Belfast, anche qualcuno che conosco io.
La Belfast che ho visto io probabilmente non c'è più e, a pensarci bene, ogni città vista con i nostri occhi in un dato momento non esiste più nell'istante, anno o mese successivo.
La Città è quel luogo mutevole e mutabile, molto più del bosco, della montagna, del mare e della campagna.
Ieri ho pensato a Belfast e alla sua storia.
Oggi vi racconto i miei pensieri.
Belfast è ancora una città doppia e duplice. Come lo era Berlino un tempo.
Ostilità, scontri, momenti duri e lotte varie sono sicuramente ridotte all'osso ora, rispetto a quegli anni '70 e'80 che vedevano Bobby Sands e soci protagonisti e gli U2 cantare "How long, How long must we sing that song".
Negli anni '90 sono arrivati i Cramberries e lo strillo di Dolores O'Riordan a ricordarci che era "the same old thing since 1916, in your head, in your head they are fighting".
Ho già raccontato, tanto tempo fa il mio incontro con Belfast.
Quel giorno, davvero intenso e teso, mi aveva fatto capire che non si capisce davvero l'Irlanda senza l'incontro con questa città e con la sua Storia.
Proprio quest'ultima è ben rappresentata da una passeggiata dalle parti di Falls Road.
Perché un viaggiatore dovrebbe passeggiare per quella via tanto famosa a rigor di vicende raccontate sui giornali?
Perché Falls Road è uno dei due lati del viso di una città magnifica chiamata Belfast.
La città ora è simbolo di quello sfortunato viaggio del Titanic, inziato 101 anni fa.
C'è il suo porto che va visto e contemplato. Ogni zona di Belfast è capace di raccontare storie non facili ma sicuramente importanti.
Resta in ogni caso la città che divide coscienze politiche e opinioni morali.
L'inizio di Falls Road si trova circa ad un miglio e mezzo dal centro.
Io lo feci tutto a piedi, aggiunta poi la distanza coperta una volta raggiunta quella via.
Va vista perché racconta il lato irlandese cattolico della capitale dell'Ulster e, a mio avviso, andrebbe esplorato e capito anche il cimitero dove è sepolto Bobby Sands e i suoi compagni di lotta.
Quando ci si avvicina, in viaggio, a luoghi così politicamente sensibili è necessario vivere a cuor leggero, sospendere qualsiasi tipo di giudizio e comportarsi come dei veri e propri osservatori che analizzano e poi, nel tornare a casa, formano la propria opinione.
Falls Road è fatta di sorrisi, quotidianità, gente cordiale e black taxi che chiedono solo 2 sterline per riportarti in pieno centro.
A metà di questa lunghissima via si trova la sede dello Sinn Fein più famosa del mondo.
Quello che voglio dirvi con questo post è partite, andate, vivete ed esplorate questa città senza paura.
Andate oltre la bellezza del suo giardino botanico, dei suoi musei e dei suoi palazzi davvero tanto inglesi.
Aprite gli occhi e giocate a "trova le differenze" con le altre zone dell'isola di Irlanda.
Prima di partire, o durante il viaggio, portate con voi un libro fondamentale per capire Belfast.
Sto parlando di "Un giorno della mia vita" di Bobby Sands e curato da Silvia Calamati.
Anni fa, parlai ore con quella donna che mi raccontò così tanta Irlanda da farmi prendere lo zaino e parite.
Ho già parlato di questo libro sul mio spazio "Un libro nello zaino".
Enjoy!

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