CAMMINARSI DENTRO (309): I miei emblemi: l’aquilegia

Da Gabrielederitis @gabriele1948

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Domenica 27 novembre 2011

Per la sua par- ticolare confor- mazione evoca l’immagine del- lo Spirito Santo, mentre le foglie rimandano alla Trinità. La sua raffigurazione può alludere anche al dolore di Maria Vergine. 

Significato – Simbolo dello Spirito Santo, della Passione di Gesù; può alludere al dolore di Maria. 

L’origine del nome, Aquilegia vulgaris, è stata interpretata in modi diversi. Secondo alcuni sembra derivare dalla forma uncinata dei petali che ricordano il becco o l’artiglio dell’aquila. In base a tale supposizione gli antichi naturalisti pensavano che questo fiore avesse la proprietà di rendere la vista più acuta. Secondo altri, invece, il nome del fiore si rifà alla parola latina aquilegium, recipiente d’acqua, che si riferisce alla caratteristica di questo fiore di trattenere sulle proprie foglie gocce d’acqua e di rugiada. [da LUCIA IMPELLUSO, La natura e i suoi simboli, ELECTA] 

[…] io sono la rugiada, la rugiada, ma tu, tu sei la pianta(R.M.RILKE).

L’esito dell’ascolto, lo ’sbocco’ della relazione d’aiuto è tutto qui, nel riconoscimento della propria fragilità, nella precarietà della goccia di rugiada, che ha bisogno dell’aquilegia, della pianta su cui posarsi per sussistere e per durare dentro la relazione. Il paradosso suggerito qui è nel fatto che noi facciamo riposare la nostra esistenza su chi ci chiede ‘aiuto’. Noi ci salveremo attraverso la consistenza dell’altro. E’ importante che l’altro consista per noi. Lo sforzo incessante al quale tendiamo è questo riconoscimento, la gratitudine dell’altro che ’salvandosi’ ci salverà. La sua ’salvezza’ non è altro che la capacità di durare dentro la relazione, anche oltre lo ’scioglimento’ della relazione stessa, che avviene quando l’altro prende il largo, avendo ormai imparato ad affrontare la vita senza temere la tempesta. 

[…] L’aquilegia è la pianta che, essendo a forma di corolla aperta, sembra più di ogni altra pianta capace di accogliere la rugiada. Significa che ho bisogno della consistenza dell’altro per esistere. Per evitare che la mia esistenza precipiti nell’insignificanza. E’ noto a tutti (gli ascoltanti) che non della dipendenza disfunzionale qui sto parlando…

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