La banda della famiglia Mallardo , secondo quanto ricostruito dagli investigatori, metteva a segno colpi in banche e avrebbe tentato di infiltrare la politica, assicurando voti in cambio di favori. Il capo del gruppo è ritenuto Domenico Pirozzi, detto ‘Mimì ‘o pesante’. Lo dimostrerebbero le intercettazioni tra i vari complici e lo confermerebbero anche diversi pentiti che hanno descritto agli investigatori il ruolo di Pirozzi.
Secondo l’ordinanza, in un’intercettazione del 9 giugno 2009, due giorni dopo le elezioni provinciali di Napoli, il boss parlando al telefono col nipote, lascia capire che il clan si sia adoperato affinché un preciso politico potesse essere favorito nella propria corsa elettorale attraverso il controllo e l’indirizzo dei voti
Sono nove le persone arrestate, mentre due carabinieri del Nucleo radiomobile di Giugliano sono indagati per corruzione. A finire sotto sequestro è stata l’agenzia immobiliare Sab, la società Gruppo Citri.