Quelli che sarebbero dovuti essere i destinatari di questo ingente quantitativo di eroina, secondo quanto riportato da IlMattino.it, apparterrebbero ad un clan di Secondigliano, attivo soprattutto nel Lazio. Un commercio internazionale di droga, potremmo dire. Perché la “merce” arrivava non solo dalla Turchia, ma anche da altri paesi: Spagna, Olanda e Venezuela. Per occultarla, la droga veniva nascosta in auto munite di doppiofondo. Alla fine di queste “tratte internazionali”, venivano riforniti gli spacciatori di Roma, Napoli e dell’Agro Pontino.