Come l'omicida seriale l'umanità ha imparato dai suoi errori a sopire la memoria, a ridurla a leggenda, ma anche a non potersi più permettere un eccidio di tali proporzioni. Ha migliorato il suo modus operandi, eliminato la firma riconoscibile di una razza, inserendo un più aleatorio concetto di ciò che “va fatto” per sopravvivere, per assicurarsi l'appartenenza a qualcosa che di certo non è per tutti. E mi sembra pronta a ripetersi, nel nome di qualche Unione. Poveri che pagano come ricchi,perdendo ciò che hanno sudato per avere e ricchi che piangono come poveri, aggiudicandosi le spoglie degli altri,(aziende, immobili, e servilismo), con la scusa di essere stati più avveduti e onesti. Davvero ci vedete qualcosa di diverso da cinquant'anni fa? Stipati nel vagone di un futuro che scorre su vecchie rotaie, ci sono le persone qualsiasi, che ormai appiattite e con la prospettiva corta, non potranno fare altro che sperare nell'iniziativa dei singoli per avere una chance di vita. “ la pallina rossa rotolava nel fango, e la debolezza della piccola Sarah non le permetteva di raggiungerla, sebbene ancora tentasse di giocarci con le altre bembine come lei. Una caduta, le portò il viso vicino alla scarpa del poliziotto che parlava la sua stessa lingua e non una dura lingua straniera, il quale tratteneva ora la pallina con cui era vietato giocare, sotto la suola sudicia. Lo sguardo dei due si incrociò in un momento eterno in cui la scelta non sembrava trovare posto. Gli occhi atterriti della piccola non cedettero come avevano fatto le sue gambe, ma nessuna parola le uscì di bocca. Nessuna scusa nessuna implorante preghiera. La scarpa del soldato si sollevò dal fango ed egli si voltò come turbato, sapendo che non aveva fatto ciò che “ doveva essere fatto”. Il giorno seguente approfittando del rumore di una lite tra bambini, Sara raggiunse coperta di abiti sovrapposti il punto del reticolato che aveva individuato come più debole, ma uno schricchiolio la fece sobbalzare: il soldato turbato la fissava come il giorno prima ma ora lei era in piedi di fronte a lui, ancora muta ma con lo stesso sguardo fiammeggiante. All'uomo sarebbe bastato un fischio, una esclamazione marziale, insomma, gli sarebbe bastato “ fare ciò che doveva fare”, e lo fece. La piccola Sara, correva tra i campi di mais adiacenti al perimetro del reticolato, con la forza di coloro che “pensano solo a se stessi” come le aveva suggerito di fare la bella signorina con un lasciapassare mentre lasciava il velodromo a Parigi e lei, verso la salvezza. Il soldato reggeva ancora il filo spinato con le mani nude il tanto che era bastato all'esile corpo di quella bambina per passare, perché il dolore della pelle forata era ciò che di più simile alla vita lui potesse provare, o per svegliarsi da qualcosa. Sara lasciò nel campo il padre e la madre, per raggiungere il suo fratellino che aveva chiuso nell'armadio a Parigi, quando i francesi erano venuti a prenderli. Lo fece senza mai voltarsi perchè sapeva che gli unici che hanno diritto a “ pensare solo a se stessi” sono coloro che non hanno scampo. Gli unici a fare davvero “ ciò che andava fatto”. Gli unici a portare per il resto dei loro giorni, il dubbio di non esserselo meritati”
Come l'omicida seriale l'umanità ha imparato dai suoi errori a sopire la memoria, a ridurla a leggenda, ma anche a non potersi più permettere un eccidio di tali proporzioni. Ha migliorato il suo modus operandi, eliminato la firma riconoscibile di una razza, inserendo un più aleatorio concetto di ciò che “va fatto” per sopravvivere, per assicurarsi l'appartenenza a qualcosa che di certo non è per tutti. E mi sembra pronta a ripetersi, nel nome di qualche Unione. Poveri che pagano come ricchi,perdendo ciò che hanno sudato per avere e ricchi che piangono come poveri, aggiudicandosi le spoglie degli altri,(aziende, immobili, e servilismo), con la scusa di essere stati più avveduti e onesti. Davvero ci vedete qualcosa di diverso da cinquant'anni fa? Stipati nel vagone di un futuro che scorre su vecchie rotaie, ci sono le persone qualsiasi, che ormai appiattite e con la prospettiva corta, non potranno fare altro che sperare nell'iniziativa dei singoli per avere una chance di vita. “ la pallina rossa rotolava nel fango, e la debolezza della piccola Sarah non le permetteva di raggiungerla, sebbene ancora tentasse di giocarci con le altre bembine come lei. Una caduta, le portò il viso vicino alla scarpa del poliziotto che parlava la sua stessa lingua e non una dura lingua straniera, il quale tratteneva ora la pallina con cui era vietato giocare, sotto la suola sudicia. Lo sguardo dei due si incrociò in un momento eterno in cui la scelta non sembrava trovare posto. Gli occhi atterriti della piccola non cedettero come avevano fatto le sue gambe, ma nessuna parola le uscì di bocca. Nessuna scusa nessuna implorante preghiera. La scarpa del soldato si sollevò dal fango ed egli si voltò come turbato, sapendo che non aveva fatto ciò che “ doveva essere fatto”. Il giorno seguente approfittando del rumore di una lite tra bambini, Sara raggiunse coperta di abiti sovrapposti il punto del reticolato che aveva individuato come più debole, ma uno schricchiolio la fece sobbalzare: il soldato turbato la fissava come il giorno prima ma ora lei era in piedi di fronte a lui, ancora muta ma con lo stesso sguardo fiammeggiante. All'uomo sarebbe bastato un fischio, una esclamazione marziale, insomma, gli sarebbe bastato “ fare ciò che doveva fare”, e lo fece. La piccola Sara, correva tra i campi di mais adiacenti al perimetro del reticolato, con la forza di coloro che “pensano solo a se stessi” come le aveva suggerito di fare la bella signorina con un lasciapassare mentre lasciava il velodromo a Parigi e lei, verso la salvezza. Il soldato reggeva ancora il filo spinato con le mani nude il tanto che era bastato all'esile corpo di quella bambina per passare, perché il dolore della pelle forata era ciò che di più simile alla vita lui potesse provare, o per svegliarsi da qualcosa. Sara lasciò nel campo il padre e la madre, per raggiungere il suo fratellino che aveva chiuso nell'armadio a Parigi, quando i francesi erano venuti a prenderli. Lo fece senza mai voltarsi perchè sapeva che gli unici che hanno diritto a “ pensare solo a se stessi” sono coloro che non hanno scampo. Gli unici a fare davvero “ ciò che andava fatto”. Gli unici a portare per il resto dei loro giorni, il dubbio di non esserselo meritati”
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