Campagna in sostegno dell'immagine verace, i risultati del primo bimestre

Da Labandadeibroccoli
Tempo fa abbiamo lanciato la "Campagna in sostegno dell'immagine verace", tutto era partito da considerazioni sull'essere e l'apparire per approdare al mondo del food. Qualcuno ne è stato entusiasta, qualcun'altro ha storto il naso, probabilmente colpa nostra che non eravamo riusciti a spiegarci o, come è giusto che sia, avevano idee diverse dalle nostre ed è anche questo il bello di un blog: scoprire persone simili, ma anche idee differenti.Tutto era nato da una torta mal riuscita, pessima nell'estetica e nel sapore che "vestita" bene e ritoccata al punto giusto sembrava una gran figata (QUI).Tra di noi avevamo riso, avevamo parlato di come spesso nella vita essere e apparire non corrispondano, di come a volte guardiamo il sito di un hotel e ce ne innamoriamo per scoprire su tripadvisor che è un orrore, di come voltiamo lo sguardo per strada verso la bella o il bello di turno, ma se togliessimo l'abito firmato o il trucco giusto forse rimarrebbe poco.In quei giorni tutti i giornali parlavano delle "olgettine" e ovviamente abbiamo pensato anche a delle splendide ragazze, curatissime, inseritissime in apparenza, ma che nascondevano troppo arrivismo o semplicemente la mancanza di un background che le potesse indirizzare verso obiettivi, secondo noi, migliori.Insomma una vecchia storia che abbiamo riproposto in forma di gioco con la "Campagna in sostegno dell'immagine verace". Visto che ci fidiamo di buone ricette in base a belle foto, abbiamo deciso di fidarci anche del contrario: se chi posta una ricetta asserisce con sicurezza che sia buona anche se la foto è venuta male, beh noi gli crediamo!Diciamo che Courbet, il padre del realismo, forse sarebbe dalla nostra (povero, si sta rivoltando nella tomba incavolato).Diciamo che le foto belle ci piacciono e anche noi nel nostro piccolo cerchiamo di fare del nostro meglio, ma volevamo tirare fuori anche delle ricette buone e che per loro natura o per sfiga fotografica, fossero venute male (non nel sapore, ma nella foto). Non per un culto della bruttezza, cosa di cui era stato accusato anche il buon Gustave, ma perché se una foto bella e patinata potrebbe ricordarci la perfezione di un Fidia, una foto spontanea e immediata che riproduce anche l'irregolarità della natura, e dunque del piatto, potrebbe essere un'opera realista che ferma la realtà nella sua incertezza quotidiana.Il bello e il brutto non sono categorie assolute e anche l'arte muta i suoi canoni di volta in volta, basti pensare alle sculture del tardo antico che abbandonano le linee "pure" per proporre volti dagli occhi esoftalmici. Brutti? No, rappresentavano l'inquietudine di un epoca.Vogliamo creare una corrente artistica? No! Vogliamo solo giocare e tirare fuori dai cassetti, o meglio dagli hard disk, quelle ricettine buonebuone che per timore non mostriamo. Se volete vedere i partecipanti del primo bimestre andate QUISe volete leggere le 2 regolette andate QUISe volete partecipare al secondo bimestre 31 maggio-31 luglio andate e lasciate il vostro commento QUIOra passiamo al vincitore del primo bimestre è.... rullo di tamburi...
Il risotto al barbera di timoemaggiorana che con questa ricetta si accaparra la prestigiosissima cozza coronata!

Che se vorrà potrà esporre con onore nel suo blog!
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Aderisci anche tu alla prima "Campagna in sostegno dell'immagine verace"!!Siamo stanchi di arista di maiale senza cellulite,stanchi di crostate alla frutta che scintillano e risotti così opachi e compatti da far impallidire.Rivogliamo la cucina reale, quella verace.
. . . anche perchè siamo una frana con il fotoritocco.

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