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Leonardo Gaglio presenta: Il rito del caffè, le storie di una ladra di tazzine

Creato il 09 settembre 2022 da Gliscrittori
Leonardo Gaglio presenta: Il rito del caffè, le storie di una ladra di tazzine

Presentazione Libri Intervista a cura di Silvia Pattarini. Leonardo Gaglio presenta Il rito del caffè:le storie della ladra di tazzine(KDP Amazon). Racconti di vita, attimi di quotidianità narrati con stile quasi orientale. 

Leonardo Gaglio è un medico chirurgo originario di Montelepre, un piccolo paesino della provincia di Palermo.
Nell’adolescenza ha esordito con opere in versi, riscuotendo allori in vari concorsi nazionali e internazionali.
Nel 2020 pubblica tramite il portale Amazon il suo primo volume di prosa Quarantena: 14 storie ai tempi del Coronavirus. Un libro nato dalla sua esperienza di medico a Bergamo durante una delle pagine più buie della Covid19 in Italia. Il volume apprezzato dalla critica è stato per molte settimane in vetta alle vendite ed ha ricevuto il plauso del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Dopo due anni, nel 2022, decide di tornare a pubblicare un nuovo libro Il rito del caffè. Le storie della ladra di tazzine. Sulla stregua della sua prima opera, un’antologia di vita quotidiana che racconta della vita ai giorni d’oggi.
Oggi lavora a La Spezia e divide la sua vita tra la Liguria e la Sicilia.

Il rito del caffè
Le storie della ladra di Tazzine

di Leonardo Gaglio
Independently published
Racconti
ISBN 979-8838486202
ebook 5,99€
cartaceo 13,00€

Sinossi 

Leonardo Gaglio ritorna con un libro fatto di ricordi, profumi d’infanzia e aneddoti che lo riportano a casa. Dopo Quarantena: 14 storie ai tempi del Coronavirus, un nuovo bignami dei buoni sentimenti dove potersi riconoscere e concedersi un momento per riflettere sulla propria vita.

Chissà se sentivano la mancanza di non avere accanto a sé tazzine uguali a loro o se erano felici di questo, sapendo di essere ognuna diversa e unica nel proprio genere. Mia mamma probabilmente le avrebbe ordinate per colore o dimensione, loro invece stavano disordinate senza alcuna ragione. Del resto erano tazzine, non potevano farsi domande, né scegliere il proprio posto.
“Allora su, il caffè si fredda. Hai scelto?”.

L'autore racconta


Leonardo Gaglio, benvenuto sul blog Gli scrittori della porta accanto. Entriamo subito nel vivo di questa intervista: quando e come hai maturato l’idea di scrivere Il rito del caffè: le storie della ladra di tazzine?

Questo libro è dedicato ad una mia grande amica che ha ispirato interamente il personaggio principale del romanzo: Gemma. Seppur, leggendo le pagine, la protagonista appare così strana da sembrare frutto della fantasia dell’autore, in realtà esiste davvero. Durante una telefonata, mentre lei mi raccontava una delle sue mirabolanti avventure, ho compreso che non potevo tenere tutta quella “stranezza” per me ma dovevo condividerla con gli altri. Partendo quindi da una base autobiografica ho dato avvio al libro. A fare da sfondo alla vicenda le atmosfere della mia infanzia e della mia Sicilia.

Quanto tempo ti ha impegnato la stesura?

Due anni. Ho deciso di prendermi tutto il tempo di cui avevo bisogno al fine di fare un’attenta revisione del romanzo e creare una trama letteraria accattivante che potesse comunque trascinare il lettore perfettamente nelle atmosfere evocate.

Ci ricordi i titoli delle precedenti pubblicazioni?

Il piccolo libro con cui esordito è stato Quarantena: 14 storie ai tempi del Coronavirus.
Frutto letterario della mia esperienza come medico presso la città di Bergamo allo scoppiare della pandemia. Quarantena ha avuto un grande successo mediatico dovuto all’argomento trattato seppur è stato per me un testo molto doloroso da scrivere con l’unico obbiettivo di mostrare alla gente cosa si è vissuto in quei luoghi. Mi sono distaccato dai contenuti del mio primo libro ma ho mantenuto lo scopo, cercare di sensibilizzare il pubblico a tematiche importanti, non con l’intento di insegnare qualcosa ma di permettere “cristallina consapevolezza”.

Il rito del caffè: le storie della ladra di tazzine è un titolo accattivante, ci anticipi qualcosa?

Considero questo libro una piccola enciclopedia delle emozioni. Racconti di vita, attimi di quotidianità narrati con stile quasi orientale si alternano alla vicenda principale del romanzo. Come nella realtà, ad un certo punto, ci si accorge che tutto quello che si è vissuto ha un senso o almeno è servito per crescere. Il co-protagonista del romanzo, insieme al lettore, intraprende tra le pagine un vero e proprio percorso di formazione: trae da ciò che lo circonda le ragioni delle sue scelte. Non esiste di certo una scelta giusta o sbagliata; come dice Gemma, alla fin fine non sapremmo mai cosa sarebbe successo se non avessimo imboccato quella strada.

La protagonista del tuo libro è la ladra o anche le tazzine giocano un ruolo importante? O magari la trama rivelerà altri personaggi?

Sono tanti i personaggi che si alternano. Ognuno di loro ha una funzione importantissima. Spesso il lettore finisce per affezionarsi all’uno o all’altro. Niente è lasciato al caso, fate quindi attenzione ai particolari che vi serviranno per trarre le considerazioni al termine del romanzo.

Una miscellanea di emozioni, ricordi e tradizioni. I luoghi del libro sono reali o di fantasia?

È lo stesso co-protagonista a rispondere a questa domanda nelle prime pagine del libro. “Nessun autore può scrivere di qualcosa che non ha vissuto, anche i libri che parlano di posti fantastici, anche quei posti, credo, lo scrittore li abbia visti… magari nei suoi sogni”.

Qual è l’aspetto del tuo libro che ti piace di più e vorresti che il pubblico apprezzasse?

Il libro è costruito appositamente su più piani che possono essere apprezzati in base alla sensibilità del lettore. È un onore per me che già qualcuno dedichi del tempo alle mie parole ma sarei felice se trovasse quel momento di “consapevolezza” di cui parlavo prima. Dovrebbe essere questa la funzione dei libri: toccarci intimamente fino a farci cambiare.

Perché si dovrebbe leggere Il rito del caffè: le storie della ladra di tazzine?

Per guardare il mondo, le persone che ci circondano, con occhi diversi. Per non sentirsi mai soli. Per crescere e comprendere che forse siamo solo piccoli granelli di sabbia governati da tempestose emozioni.

Concludiamo con una domanda d’obbligo: progetti per il futuro?

Qualcosa è già in cantiere. Penso che mi servirà ancora del tempo prima di portarlo alla luce ma spero di tornare presto. Nel frattempo ci si vede in giro per un caffè ma attenzione alla ladra di tazzine!

Ringraziamo Leonardo Gaglio per essere stato con noi e ovviamente gli facciamo un gran in bocca al lupo per i progetti futuri!


Silvia Pattarini



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