Dopo otto giornate è ancora difficile capire quali squadre possono veramente vincere lo scudetto edizione 2011/12.
In testa alla classifica c'è la Juventus, unica squadra imbattuta, che però ha raccolto soltanto 16 punti sui 24 disponibili, seguita dalle outsider Udinese e Lazio ad una lunghezza e il Napoli e il Milan a due.
La vecchia signora non mi pare però abbia veramente le qualità per poter puntare al titolo, almeno quest'anno. Antonio Conte ha certamente dato solidità alla squadra, un carattere che ricorda quello della Juventus del passato, quando lo stesso allenatore giocava accanto a campioni del calibro di Roberto Baggio e Gianluca Vialli, tanto per ricordarne un paio, ed ha anche il merito di impiegare nel ruolo a lui più congeniale Claudio Marchisio, uno dei giocatori più interessanti delle ultime leve nazionali che rischiava di smarrire la sua vena migliore tra un cambio di posizione e l'altro.
A destare invece grande impressione, dopo un avvio con qualche difficoltà di troppo, è sto il Milan, che ha trovato il modo di mandare a rete anche i centrocampisti, vincendo le ultime due partite addirittura con le triplette di Boateng prima e Nocerino poi. In questo modo la squadra milanese può quindi ovviare anche alla scarza vena dei suoi attaccanti, che comunque sembrano in buone condizioni di forma, con un Cassano che sembra progredire e un Ibraimovic voglioso, nonostante i proclami di stanchezza passati.
L'Inter appare invece ancora in difficoltà, sebbene in recupero. Rispetto agli esordi e dopo l'arrivo di Ranieri al posto di Gasperini ha recuperato un assetto più razionale, ma appare ancora troppo flemmatica e con la tendenza a distrarsi troppo facilmente in difesa, prendendo spesso gol evitabili. Nonostante tutto i nerazzurri appaiono ancora come una delle squadre più forti del panorama nazionale.
Vedremo che se col passar del tempo e il ritorno in condizione di tutti i titolari saprà recuperare posizioni in classifica, ma da adesso in poi non può più sbagliare.
L'Udinese appare la squadra con il rendimento più regolare, insieme alla Juventus, ma è già un miracolo che sia in questa posizione di classifica, dopo le cessioni estive di Sanchez, Inler e Zapata, confermando di possedere una rete di osservatori in grado di scovare giocatori interessanti e a basso prezzo in tutto il mondo e anche per merito del lavoro del tecnico Francesco Guidolin, che nella sua carriera non ha mai fallito una stagione e alla vena realizzativa di Antonio Di Natale, sempre puntuale all'appuntamento col gol.
Squadra quadrata anche la Lazio, che ha trovato il goleador che le mancava in Miroslav Klose, che ha marcato 5 gol confermando la sua fama di implacabile killer da area di rigore, ma non in Djbril Cissé, giocatore che come ho sottolineato in altro post è stato fin troppo esaltato in sede di mercato estivo, ma ha perso Stefano Mauri, giocatore essenziale per la manovra d'attacco dei biancocelesti.
La Lazio sembra avere ancora la coperta troppo corta e la scelta di preferire Cissé a Zarate non mi pare sia stata felice, perché l'argentino è sicuramente più portato a giocare da attaccante esterno, pure con qualche mansione in copertura, del francese, che gli è inferiore anche sotto il profilo della qualità e della fantasia.
Il Napoli sta andando benissimo in Champions League, ma ha mancato qualche colpo di troppo in campionato. La scelta di volersi giocare fino in fondo tutte le chance nella competizione europea potrebbe alla fine essere un handicap per il campionato della squadra partenopea, quando questo sembrava essere proprio l'anno buono per tentare il colpo grosso, vista la situazione di estremo equilibrio della competizione.
Una menzione speciale va alla Roma, che non mi aspettavo francamente a questi livelli: la squadra capitolina, pur con alcune incertezze, riesce a giocare un buon calcio, non facendosi mai mettere sotto dagli avversari.
La lezione di Luis Enrique pare non essere così indigesta per i giocatori della Roma, che però non hanno ancora trovato il giusto equilibrio tra i dettami del calcio spagnolo e le diverse necessità tattiche richieste dal calcio italiano, trovando con grande difficoltà la via del gol.
C'è da dire che proprio domenica, pur uscendo sconfitta da Marassi, la Roma ha giocato una ottima partita, facendo intendere che può fare molto meglio, se riuscirà a trovare dei movimenti offensivi più adatti per superare le difese italiane e rischiare di conseguenza meno in contropiede (non si può prestare così tanto il destro agli avversari, proprio nel Paese in cui il contropiede è la cifra tattica per antonomasia).
Ma dopo otto partite la lotta è ancora apertissima, con ben 11 squadre raccolte in 6 punti, ma con l'Inter a 8 dalla capolista, per cui tutto può ancora essere rimesso in discussione, anche in modo sorprendente.