Campioni d' Europa

Creato il 10 settembre 2012 da Greg Petrelli
I campioni rientrano in patria, stanchi e contenti; l'aereo riporta in terra italiana sportivi eccelsi la cui tecnica e tenacia invidiano in tutto il mondo. Le mogli e i figli ad attenderli, con i sorrisi stampati sui volti e le braccia già stese per abbracci commossi.Nessun giornalista, niente premi e oggi, lunedì, si torna al lavoro. Il capo che sclera, i clienti che chiamano, bisogna fare i test, preparare le spedizioni, straordinari per una settimana buona. 
Questo non è il calcio, bellezza.
Qui i milioni non cadono copiosi come pioggia tropicale sulle teste di coglioni spesso ignari del perchè la loro vita si consuma tra i pali di due porte, allenamenti a porte chiuse, vacanze a porto fino e gnocche da portar fuori in ferrari.In silenzio i nostri eroi, anzi, i MIEI eroi, fanno ritorno alle loro case modeste con il mutuo da pagare, ai loro daytime job da persone comuni, dai bambini che devono fare i compiti e frequentano una scuola pubblica di provincia. Evidentemente le medaglie che portano appese al collo sono per la società più simili a cappi che penzolano dalla forca.I calciatori spagnoli hanno conquistato due europei ed un mondiale uno di seguito all'altro, gesta atletiche bagnate da fiumi di inchiostro impetuosi, degnati da microfoni aperti in ogni dove, venerati come novelli Sai baba. I deltaplanisti italiani hanno conquistato due mondiali e due europei, uno di seguito all'altro, tra la gioia degli amici e le feste in famiglia; qualche foto sul web e tante email degli appassionati.In questi anni in cui esistono soltanto discipline sportive incensate dalla pubblicità e glorificate dagli sponsor, De Coubertin ci piscerebbe sopra. Sul calcio, sulla FIFA e sul CONI. Su Alex Schwazer, che si è dopato (ma non credo fosse l'unico) e ha sbagliato, inutile negare, ma che rabbia mi fanno tutti quei figli di puttana che poi dicono che non sapevano, che lo scaricano come fosse la peste, che lo vogliono come "testimone dell'antidoping"... Botte da orbi in campo, botte da spade che neanche gli eroinomani di Oslo, botte all'arbitro negli spogliatoi, un botto di debiti per comprare il campione di turno. Anche botte di culo e relative polemiche per i froci in campo.In questo quadro desolante dello sport italiano, una disciplina, etichettata come pericolosa, mortale e folle dal sentire comune (e dai mass media), vituperata dalla politica e dall' "establishment" (vedi Barone Verde), trascurata dalle riviste di settore e non cagata neppure dal CONI, riesce a raggiungere primati ineguagliati in altri settori. Non solo in questo fazzoletto di terra bagnato dal mediterraneo nascono e crescono i campioni di volo libero, ma vengono anche costruiti i deltaplani campioni del mondo e d'europa. Vaffanculo la FIAT e il Made in Italy di Prada, di Benetton e dei debiti delle grandi holding di opinione comune.Una fabbrica di sogni con una trentina di dipendenti, piloti umili, preparati ed equilibrati, manifestazioni quasi intime per il numero di partecipanti... soprattutto questo è Sport; complimenti ai nostri piloti, campioni d'europa ancora una volta.

Alessandro Ploner, Campione d' Europa di Deltaplano (Kayseri - Turchia ,2012) 


La nazionale italiana campione d'Europa  (Kayseri - Turchia ,2012)


*Le foto sono prese da "www.FlaFly.net", sito ufficiale del deltaplano italiano, dove si trovano foto, link, video, racconti, classifiche e prossimi appuntamenti...

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