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Il paintball è uno sport nato negli USA all’inizio degli anni ottanta. Lo scopo del gioco è eliminare l’avversario colpendolo con delle palline di gelatina riempite di vernice vivacemente colorata, sparate mediante appositi fucili ad aria compressa chiamati marker. Data la velocità d’impatto (al massimo 300 piedi al secondo, 328 km/h per le competizioni internazionali), la capsula del proiettile si rompe al contatto con l’obiettivo, rilasciando il contenuto sulla tuta dell’avversario. Contrassegnato una volta da un “paintball”, un giocatore è eliminato e per rientrare deve attendere un tempo prestabilito o l’inizio della partita successiva.
Il paintball ha delle analogie con un altro gioco di simulazione bellica, il Softair, che utilizza armi che sparano proiettili di plastica e che imitano quelle reali; i due giochi, comunque, sono molto differenti anche sotto molti altri aspetti (fra cui le strategie di gioco).
Emerso all’inizio degli anni ottanta, il paintball è diventato rapidamente popolare, specialmente negli USA ed ha raccolto una folta schiera di partecipanti in tutto il mondo. Le partite possono svolgersi all’interno di fabbricati o zone appositamente chiuse e delimitate o all’esterno, in molti modi diversi. Non esistono regole specifiche per giocare a paintball, lasciando gli obiettivi, le strategie e le tecniche di gioco all’immaginazione dei giocatori e alle condizioni del terreno. Lo sport usa molti tipi diversi di equipaggiamento e ha sviluppato un proprio lessico per descrivere “mosse” speciali e situazioni.
In Italia, pur non essendovi norme che lo vietino esplicitamente, il paintball è impraticabile a causa di un quadro normativo piuttosto complesso. Per i marcatori da paintball con energia alla volata superiore a 7,5 J si rientra nel contesto delle armi da sparo. Per quanto riguarda i marcatori da paintball con energia alla volata inferiore a 7,5 J, essi sarebbero da considerare armi liberalizzate in base alla legge n. 526 del 21 dicembre 1999, tuttavia il regolamento ministeriale adottato dal Ministero dell’Interno con il decreto n. 362 del 2001 specifica che le armi liberalizzate «sono destinate al lancio di pallini inerti non idonei a contenere o trasportare altre sostanze o materiali» e quindi esclude i marcatori da paintball. Questo conferisce a tali marcatori uno status giuridico ambiguo.
Contrariamente alle apparenze, se le norme di sicurezza sono rispettate il paintball è uno degli sport più sicuri, avendo una percentuale di incidenti pari a 0,02 per esposizione, di molto inferiore ad altri sport giudicati meno pericolosi, come il calcio. Fondamentale per la sicurezza è l’uso però di una maschera protettiva che copra il viso a causa della composizione e della velocità di uscita della pallina, che può procurare lesioni al volto.
Secondo quanto riportato da quelli che sono considerati gli inventori di tale sport, Bob Gurnsey, Hayes Noel e Charles Gaines, la prima partita di paintball fu giocata nel New Hampshire nel 1981 usando dei marcatori a vernice utilizzati per contrassegnare gli alberi destinati all’abbattimento e poco a poco questo gioco prese piede e si diffuse in tutto il mondo. I primi tornei con un premio in contanti sono stati tenuti a partire dal 1983.
In Italia esiste una community che si sta battendo per la legalizzazione di questo sport.
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