Così ha raccontato il padre di Tonino Salvatore, la vittima, e Michele, il carnefice.
Si, perché ad uccidere il ventisettenne in contrada Pagliarone a Guardiaregia (provincia di Campobasso) è stato proprio il fratello. E lo ha fatto sotto casa.
Tonino era tornato dal lavoro e si trovava a casa con il padre. Poco dopo, è sceso in strada, dove è stato aggredito e ucciso.
Il fratello, che ora è ricercato, lo ha ucciso davanti casa. Lo ha confessato questa mattina chiamando i carabinieri: «Sono stato io».
Tonino ha cercato l’inutile fuga dall’aggressore e dalla morte che è arrivata, però, in un campo a 150 metri dall’abitazione. Per questo, il padre in strada non vede nessuno dei due figli. Il secondo, intanto si era dileguato.
Il passato di Michele, però, è travagliato dai suoi problemi mentali, per i quali, nel 2005, veniva ricoverato in una casa famiglia di Sepino (Campobasso). E’ lì che ha tentato di uccidere una operatrice della struttura colpendola alla testa con un apriscatole. Per fortuna, allora, la donna si salvò ma i suoi 180 punti di sutura, ne ricordano l’aggressione.
Allora Michele venne condannato per tentato omicidio: otto anni in primo grado. La pena venne poi ridotta a sei anni in appello.
Adesso, è ricercato per aver commesso un fratricidio.
Marina Angelo
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