Il regista e attore del “teatro dell’anima” racconta con una scrittura appassionante e immaginifica, il rapporto che si instaura tra Totore, un camorrista detto l’ammazzapreti, e Marcello, un colorato professore di liceo accusato di un crimine “vergognoso”. Costretti a coabitare all’interno delle quattro mura carcerarie, i due si raccontano l’un altro, sembrano gridare al mondo, sottovoce, la loro voglia di comprensione, accettazione, ma soprattutto di tenerezza.
Due storie di dolore e di vergogna che pian piano vengono a galla, per abbattere il silenzio, quel silenzio colpevole che annulla la voglia di riscatto di una terra sporca di sangue. Perché, come rivela Totore, «l’unica speranza è parlare. Il silenzio è camurrìa». Arnolfo Petri rappresenta una umanità dolorosa e pulsante, non priva di ironia e di passioni, nella difficile realtà detentiva.
Intervengono con l’autore la giornalista Armida Parisi e Carmen Forino, direttore aggiunto del Carcere di Secondigliano. Modera Aldo Putignano. Letture di Arnolfo Petri.
Appuntamento alle ore 18.00 alla feltrinelli Express- Stazione Centrale di Piazza Garibaldi.