Camusso: "Il governo deve correggere il tiro, la legge di stabilità è l'ultima occasione"

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

Secondo il segretario generale Cgil, Susanna Camusso, il governo deve correggere il tiro proprio sul lavoro e l'ultima occasione sarà il varo della legge di stabilità. “In autunno – ha detto la dirigente sinadacale - il governo dovrà dare risposte sull'occupazione e sul lavoro, con priorità chiare e investimenti importanti, che solo una regia pubblica può garantire. Se questo non avverrà, dovremo esercitare pressioni e lo faremo in tutti i modi che ci sono consentiti”. Quanto alle scelte su Imu e fisco, “è giusto che chi ha una sola casa, non di lusso, possa essere esentato dal pagamento dell'Imu, l'abbiamo sempre sostenuto. Non a caso, abbiamo sempre detto che chi possiede solo una prima casa non deve pagare. Non è la stessa cosa se uno ha un appartamento che si è costruito negli anni o possiede un grande patrimonio immobiliare. In una stagione in cui le risorse scarseggiano, si è dato un segnale che non è di vera equità. Si è messo sullo stesso piano chi nella crisi soffre di più, a cui è giusto abbassare le imposte, ma anche a chi sarebbe utile contribuisse. Così facendo si rafforza l'idea che la tassazione del patrimonio sia sempre un problema nel nostro Paese, mentre in tutti gli altri è normale. Piuttosto, sarebbe stato meglio usare le risorse disponibili per sostenere i redditi di pensionati e lavoratori”.
Per quanto riguarda poi i provvedimenti su cassa integrazione e esodati, Camusso valuta positivamente il fatto che “rispetto ai decreti precedenti del governo Monti, per risolvere il problema questa volta si riparte dal diritto in capo alle persone e non da numeri teorici: non è cosa da poco. Tuttavia, non può passare troppo tempo prima che si risolva definitivamente il problema. Siamo già oltre il consentito, non si può giocare con i destini delle persone”.
Alla domanda su quali provvedimenti darebbero il segno della svolta che il sindacato invoca, il segretario generale risponde: “Viste le poche risorse a disposizione, serve una serissima selezione degli interventi. Innanzitutto, dare soldi ai lavoratori e ai pensionati, con un'operazione di riduzione della tassazione sugli stipendi e sulle pensioni. I redditi devono crescere. Alle imprese si può togliere la componente del lavoro dall'Irap, che in alcuni casi è una tassa sull'occupazione". Il secondo capitolo è quello delle politiche industriali: "Vorrei immaginare che si scegliessero poche priorità, mettendo fine agli investimenti a pioggia che magari accontentano alcuni ma non determinano il cambio di passo necessario. Con le risorse restanti bisogna superare il Patto di stabilità dei Comuni, attuare interventi per le imprese, come la riduzione dei costi dell'energia, per stimolare gli investimenti. Poi si potrebbero mettere attorno a un tavolo le imprese pubbliche, in modo che una regia centrale indirizzi scelte ed investimenti”.tratto da la rassegna.it a margine dell' intervista sull'unità del 02 Settembre 2013


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