Canada: cedro giallo cerca neve

Creato il 19 marzo 2012 da Salvaleforeste

Lunedì 19 Marzo 2012 12:15

Troppa poca neve, e il gelo penetra a fondo nel terreno facendo moria dei cedri gialli dell'Alaska. I giganteschi alberi di cipreso  dell'Alaska, o cedro dell'Alaska (Chamaecyparis nootkatensis) rappresentano tra il 60 e il 70 per cento degli alberi delle foreste che si estendono su 600.000 ettari in Alaska e Columbia Britannica, ma ora sono sempre più in pericolo: la maggior parte dei modelli climatici infatti, indica che costa dell'Alaska vedrà sempre meno neve, ma una persistenza delle gelate. Senza la funzione isolante della neve, le gelate penetrano in profondità nel terreno, uccidendo l'albero dalla radice.
Il cedro è un albero culturalmente ed economicamente importante nel sud-est dell'Alaska e in parte della Columbia Britannica. E' un'albero a crescita lenta che può raggiungere tra i 700 e i 1.200 anni di età. Un albero di grande importanza per i nativi dell'Alaska, che lo usano per costruire pagaie, maschere, piatti, oggetti e tessuti. Il suo legno è anche commercializzato per applicazioni di edilizia e nautica, grazie alla forte resistenza a insetti e agli agenti atmosferici.
Un nuovo rapporto diffuso dall'US Forest Research Service Stazione di Pacific Northwest, riassume 30 anni di ricerche e offre un quadro per una strategia di protezione dei cedri di Alaska.
• Le complesse cause del declino del cedro sono legate prevalentemente alla riduzione della precipitazione di neve, alle caratteristiche del sito, alla presenza di apparati radicali poco estesi in profondità, e quindi alla vulnerabilità delle radici alle basse temperature.
• I bassi livelli di neve e lo scarso drenaggio del suolo portano a un impatto talvolta letale sulle radici del cedro di Alaska. L'albero infatti cresce in prevalenza in terreni umidi, e la sua tendenza a generare radici poco profonde per accedere azoto in questi siti lo in primavera la quantità di neve è ridotta a causa del riscaldamento climatico.
• La salute di questo albero dipende da mutazioni nelle precipitazioni nevose, e quindi le metodologie di conservazione devono basarsi sui modelli di modifica della presenza nevosa sul territorio.
• Alcune risposte allo spostamento delle fasce climatiche potrebbero essere complesse e difficili da prevedere. Sarà necessaria una ricerca multidisciplinare per comprendere il vero ruolo del clima sulla salute del cedro, isolandoli da altri processi o dai cicli naturali in queste foreste.
Gli scienziati stanno lavorando con i partner nella regione per mettere a frutto queste nuove informazioni, sviluppando un quadro strategico di conservazione globale, nel contesto dei cambiamenti climatici.


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