Erano le cinque di pomeriggio del 18 agosto sulla spiaggia di La Oliva, a Fuerteventura, il bambino stava uscendo dalla grande buca, tre metri di profondità per cinque di diametro, che aveva fatto con i compagni di giochi, quando le pareti hanno ceduto – riferisce il sito del comune spagnolo – e gli sono crollate addosso.
I genitori hanno subito chiamato i soccorsi. Ma considerando il tempo necessario ai pompieri per scavare e puntellare le pareti per evitare un nuovo crollo, ci sono voluti 20 minuti per tirarlo fuori. Il bimbo era in stato di arresto cardiorespiratorio. I medici sono riusciti a rianimarlo.
Non appena le sue condizioni si sono stabilizzate, è stato trasportato in elicottero prima all’ospedale di Fuerteventura, poi all’Hospital Materno Infantil di Las Palmas. Secondo il sito del Comune di La Oliva il bimbo, di cui non è stata resa nota l’identità, è in ‘’stato molto critico”. E’ sempre in coma, con ventilazione assistita, ”a causa dei danni provocati dalla mancanza di ossigeno nei 20 minuti in cui è rimasto sepolto”.