Cancro bancarelle. In attesa di eliminarle basterebbe applicare il regolamento comunale per metterle in difficoltà

Creato il 22 gennaio 2016 da Romafaschifo
Proprio ieri abbiamo ricevuto una mail da parte di un cittadino che ci ha raccontato l’ennesima brutta storia che riguarda i “furgoni bianchi”. Per chi non lo sapesse (o non abita a Roma) con questa dicitura si indica l’esercito cafone che ogni giorno invade strade e marciapiede della nostra città riducendola ad un mercato indecoroso e pericoloso.Mmm, ma non è che siamo noi che abbiamo la fissa con l’idea di una città dignitosa, decorosa e sicura? Insomma, penserà qualcuno, “Roma nun è Copenaghen” (e manco Londra, Berlino, Parigi, Bruxelles, New York, Oslo…).E perché no? Perché siamo rassegnati ad una città che è ostaggio di una cricca di criminali che si servono della politica per svolgere i propri affari.Si chiama “commercio a rotazione” e si legge “bancarelle”. Posti dove la gente pensa di fare l’affare della vita e non si chiede che cosa sta comprando (e soprattutto quanto vale), in un momento storico dove si trovano le stesse cose a meno prezzo ovunque.Il tutto nasce da un equivoco imbarazzante, equivoco non casuale. Questi signori del suq la mattina devono scaricare le loro merci per approntare i loro orridi banchetti, e la sera devono caricare di nuovo quella restante per fare ritorno nei magazzini.COME SI SVOLGE QUESTA OPERAZIONE?Non sta scritto da nessuna parte.Nel regolamento non c’è scritto, non viene affatto preso in considerazione il problema di come si svolgono le operazioni di carico e scarico delle merci, non c’è la previsione di aree dedicate al carico e scarico. Quindi tutto avviene a danno della viabilità e della sicurezza per i cittadini. E visto che non sta scritto da nessuna parte, i camion dopo l’operazione di scarico non vengono quasi mai spostati ma anzi, si appropriano delle aree circostanti il banco occupando posteggi senza pagare la sosta, occupando marciapiede a danno dei pedoni, rallentando il traffico e impedendo una corretta visuale a danno della sicurezza di tutti posizionandosi in mezzo alla carreggiata: ogni giorno, ad ogni ora.D’altronde è proprio il regolamento esistente che non viene rispettato. Basta solo che leggiate questi articoli per capirlo:Art.13, punti 2 e 3:
  • è fatto divieto assoluto di appendere merci od altro agli ombrelloni di copertura od alle tende mantovane o pensiline, ad eccezione dei posteggi ubicati nel raggio di metri 50 dai mercati giornalieri;
  • gli operatori devono attenersi, nell’esposizione delle merci e nelle operazioni di vendita, alle comuni regole relative all’igiene, all’abbandono dei rifiuti e al rispetto del decoro della città, ai sensi di quanto in ogni caso disposto dai vigenti regolamenti comunali e dalla normativa del settore.
e ancora…
  • I Municipi provvedono ad individuare, con apposita segnaletica, i posteggiconcessi ed in generale le aree di sosta per l’esercizio del commercio su aree pubbliche ricadenti nel proprio territorio. 
Ma avete mai visto bancarelle senza merci appese? Avete idea di cosa lasciano in terra quando se ne vanno? Avete mai visto la apposita segnaletica per capire dove possono stare e dove no? Ma andiamo avanti, art. 15:
  • il titolo autorizzativo originale, riportante l’indicazione del gruppo rotativo d’appartenenza deve essere sempre esibito, a richiesta del personale di vigilanza, assieme al provvedimento del Dipartimento VIII indicante il turno di lavoro, nonché ai bollettini di pagamento del COSAP riferiti all’ultimo anno;
  • il cartello indicante il gruppo rotativo deve essere sempre ben visibile presso il banco di vendita;
Anche qui, facciamoci una bella risata.Ma passiamo al posteggio (sempre art.15)
  • gli automezzi adibiti alla vendita di cui al settore alimentare devono essere parcheggiati in adiacenza al marciapiede; qualora l’area di sosta ricada su sede stradale interessata da traffico veicolare la vendita deve essere rivolta verso il marciapiede stesso e nessun aggetto di sorta deve interessate la sede stradale.
E quelli del settore non alimentare (che sono la maggioranza e occupano quai tutte le consolari e strade commerciali di Roma)? Nessuna menzione.Incredibile poi sapere che ogni banco di vendita (art.16):
…deve essere di mq. 12. Le suddette dimensioni, che di norma sono metri 4,00 parallelamente al marciapiede e m. 3,00 perpendicolari al marciapiede, dovranno essere modificate in relazione alle caratteristiche dell’area di sosta rispetto alla quale dovrà essere garantita una corsia per il transito pedonale non inferiore a metri 2,00.
No, dico, ma le avete mai viste bancarelle 4mtX3mt??? E lo spazio per passare non inferiore ai 2mt? Ultima cosa (ma potremo andare avanti spulciando tutti gli articoli e finiremo domani)
Con provvedimento dirigenziale del Dipartimento VIII sono individuati per le differenti rotazioni il banco o struttura tipo da utilizzare, in sintonia con l’arredo urbano della città e che permettano ai consumatori d’identificare immediatamente gli esercizi autorizzati dall’Amministrazione Comunale. A tale scopo l’Amministrazione, con il concorso delle OO.SS. dota gli operatori delle singole rotazioni di una targa identificativa.
Targa Identificativa??? E dove sta? Mai vista. Le sanzioni per chi non rispetta le norme del regolamento variano da 516, 46 euro a 3.098,74 euro, con l’aggravante delle recidive.MA CHI DOVREBBE CONTROLLARE?Nell’articolo 33 si fa cenno alla istituzione di un non meglio identificato OSSERVATORIO DEL COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE, organo misterioso di cui non si ha menzione da nessuna parte.La Polizia municipale fa quello che può ma ovviamente sempre troppo poco rispetto al bordello che assedia le strade. E soprattutto quasi sempre su segnalazione dei cittadini, evidenziando la mancanza di un piano strategico di controllo capace di tenere “sotto botta” i possessori di licenze a rotazione (d’altronde non è che li devi andare a cercare, occupano sempre le stesse postazioni, tutti i giorni e sarebbe fin troppo facile andare a controllare OGNI GIORNO quello che fanno).Leggete questa lettera, e poi traetene le dovute conclusioni. E’ una lotta contro i poteri forti, non contro i commercianti, sia chiaro. Poteri forti costituiti in lobby di potere che creano consensi anche a livello politico. Motivo per il quale si scrive un regolamento volutamente lacunoso e poi si permette non solo che venga quotidianamente violato ma non si crea uno strumento efficace di controllo atto a prevenire i danni causati alla cittadinanza e alla immagine della città. Una bella sinfonia orchestrata ad arte.————————————————————————–Gentile Redazione,sono un residente della zona di piazza dei Re di Roma e volevo raccontarvi una storia che ha dell’incredibile. Se non fosse che invece è tristemente normale.Da anni, all’angolo tra la piazza e via Albalonga esiste una postazione dedicata al commercio a rotazione (bancarella). Questa postazione, come in generale quasi tutte le altre esistenti a Roma, non rispetta mai le regole imposte dalla Amministrazione, creando un disagio continuo e costante ai residenti della zona e al traffico dei veicoli.La postazione insiste su una porzione di marciapiede che si allarga in prossimità della curva. Un “dente” creato apposta per non far fermare le auto in curva e mettere in sicurezza l’attraversamento pedonale ma che invece è stato individuato dal Municipio (VII) come una area adatta alla installazione di un banco per la vendita di prodotti. Anomalie di una città davvero ridotta allo stremo.I licenziatari di questo spazio (che cambiano di giorno in giorno) si inventano le maniere più disparate per posteggiare i loro camion, effettuando il carico e scarico delle merci in barba alle norme più elementari di sicurezza,il tutto a danno di noi che ogni giorno dobbiamo attraversare la strada. Non solo si allargano appropriandosi di porzioni di marciapiede che non glie spettano ma utilizzano il camion come un ufficio mobile, dove mangiare, dormire e come camerino di prova per i clienti più vergognosi. Spostano i secchi della monnezza per parcheggiarci davanti, parcheggiano sul marciapiede in prossimità delle strisce, parcheggiano in mezzo alla strada sull’isola di traffico che divide le due corsie.Ora, è più di un anno che segnalo costantemente il problema al Corpo di Polizia Locale, spesso vengono ed elevano contravvenzioni. A volte hanno fatto sloggiare addirittura il commerciante di turno. Ma la situazione non cambia. MI CHIEDO COME POSSA ESISTERE UNA POSTAZIONE PER IL COMMERCIO IN UN LUOGO TALE.Proprio ieri pomeriggio, tornando a casa ho assistito a questa scena: una auto di pattuglia sulla piazza si ferma e scende un vigile che solertemente si avvicina al camion, parcheggiato sul marciapiede, fischiando.“Bene, mi sono detto, controllano anche quando non li chiami!”. E infatti ieri non avevo segnalato l’abuso, preso da altre cose.Ma il colloquio che ne è eseguito mi ha atterrito…Il commerciante esce dal camion, un romano coatto vestito da capo a piedi con scarpe da ginnastica costose, orologio importante in bella vista e smartphone di ultima generazione in mano. Il fare, come sempre, da vero coattone.Commerciante “Bonasera Capo, si, si…ooo so’, se dovemo spostà, ma è da stammmadina che siamo qua, so’ gia’ passati i colleghi e ce l’hanno detto….”Vigile “Ho capito, ma che dovemo fa’?”Commerciante “Famo che tra du’ orette tanto dovemo sbaraccà tutto, pe’ oggi amo quasi finito, dai…poi se ne annamo, eh?!”Vigile “Vabbè, ho capito, dai”. (E se ne va)I due si salutano e il vigile solertemente si riavvicina alla auto di servizio per altri controlli sulla piazza.Un caso di lassismo, di perbenismo. In poche parole IL MALE, che ha permesso a questa città di diventare quello che è diventata.Il vigile lo conosco, è uno che fino a ieri pensavo fosse tra i migliori, quello che quando  stava di servizio a Porta Maggiore la mattina non c’era mai casino perché era bravissimo a dirigere il traffico il quella bolgia maledetta. E sorrideva a tutti, con gentilezza dava informazioni agli automobilisti e svolgeva il suo compito sempre con estrema risolutezza. Poi non l’ho più visto, evidentemente era troppo bravo o forse pure i vigili devono girare e non fare le stesse cose. Fatto sta che era proprio lui quello di ieri che ha fatto finta di non vedere. Bravo dovunque, ma sulle bancarelle si alzano le mani.E allora ho preso il telefono e ho fatto la mia segnalazione tramite IoSegnalo. Sono venuti subito, auto in borghese, controllo e multa. Nonostante io tutto continuo ad avere fiducia nelle istituzioni… Il commerciante era fuori dalla grazia di Dio.“Bravi, bravi, oggi siete venuti du’vorte, proprio adesso pure che è l’ora che se poteva arzà quarche cosa, m’avete ammazzato (lui invece dentro al camion sul marciapiede in prossimità delle strisce pedonali, col motore acceso per scaldarsi evidentemente non aveva ammazzato nessuno)”.E faceva finta di sbaraccare, smoccolando a destra e a manca. Erano le 18. Alle 19:30 il camion si era spostato dal marciapiede… spostandosi però in mezzo alla strada. Alle ore 20, ovviamente, per le consuete operazioni di carico della mercanzia era di nuovo sul marciapiede…Ecco, questa storia credo che sia emblematica della nostra città. Di come siano organizzate le istituzioni e di come i cittadini siano lasciati soli davanti allo strapotere di persone senza scrupoli. A cosa serve sbattersi tanto? A che serve segnalare? Provate voi a fare quello che quotidianamente fanno i bancarellari romani, provate a fare solo la metà. Vi ritrovereste nella merda. E invece loro, che sulla merda hanno costruito il loro lavoro, continuano ad offendere, stuprare, saccheggiare vigliaccamente quello che rimane della nostra città.