Quello che vorrei fosse chiaro è che io non ho la verità in tasca e come dicevo nel precedente articolo non esiste una cura perfetta per tutti.
I dati a disposizione sono tutti completamente contestabili sia da un lato che dall’altro, ne risulta a mio parere che scegliere la chemio piuttosto di una cura alternativa risulta, per chi non si è mai soffermato sul problema, come un atto di fede: nel primo caso un atto di fede nella medicina moderna, nel secondo caso un atto di fede nella proposta alternativa…
Credo che scegliere una terapia in questo modo, sperando che possa funzionare, ma senza prendersi la piena responsabilità della scelta sia il miglior modo per far fallire la terapia.
È secondo me basilare prendersi la piena responsabilità della scelta della terapia, se scegliamo la chemio dobbiamo farlo prendendone la responsabilità, senza scaricarla sul medico, idem se scegliamo una cura alternativa, la responsabilità della scelta deve essere su di noi e non sul terapeuta: questo sottolinea la nostra volontà di guarire, la nostra decisione di prendere in mano la situazione in prima persona senza farsi trasportare dagli eventi…
Comprendo benissimo che tutto ciò non è per niente semplice nel momento in cui si scopre di essere malati, difficile ragionare in modo lucido. Per questo il mio invito è quello di accrescere la propria consapevolezza su questi argomenti anche se si è sani e in salute!