di Nicola Baratta
Il cane nel bidone di Catrame
(Ecodifoggia.it) - Reggio Calabria: Dolore e sgomento in quel di Reggio Calabria, un cane è stato lasciato morire in un bidone di catrame, da chi aveva l'obbligo di salvarlo. Un cane, randagio e quindi libero per natura, giocando ha saltato un piccolo ostacolo e per sua sfortuna è finito in una trappola mortale, un bidone carico di catrame, da cui il povero animale ha provato ma senza risultati ad uscirne. Qualche passante, allertato dai suoi lamenti, ha cercato di liberarlo in ogni modo, ma non vi è riuscito. Sono stati quindi chiamati i vigili urbani e la asl, e sul posto giunge un veterinario, che si preoccupa solo di verificare della presenza del microchip nel cane, come a dire sei randagio e puoi morire. Così purtroppo è finita, il cane, tra atroci sofferenze ha cessato di vivere, ma il veterinaio responsabile dell'accaduto, non la passerà liscia. E' intervenuto il governo dall'alto, nonché tutte le associazioni animaliste, perché non è possibile in un mondo civile, che chi debba aiutare gli animali (domestici o meno), si comporti in questo modo. Che la mannaia della giustizia (la procura di Reggio Calabria già se ne sta occupando), si abbatta su quest'individuo, che tutto è purché appartenente al genere umano. Pensate se fosse stato il contrario e vi fosse stato il veterinario incastrato nel bidone, secondo voi il cane lo avrebbe abbandonato? Certo che no! Il cane merita giustizia, non c'è razza che tenga, e di sicuro non diciamo a quale appartiene il responsabile della sua morte.
This post was written by Nicola Baratta
nato a foggia il 04/05/1974, diplomato a bari nel 1995. Tifoso del Foggia Calcio, attualmente scrive per l'Eco di Foggia e Voceflegrea.it. I suoi testi sono molto seguiti sull'Eco di Foggia, tanto che i suoi articoli dal 2011 hanno ricevuto 70.000 visualizzazioni.