La seconda novità che ci ha fatto ghiacciare il sangue nelle vene è l’introduzione di un vero e proprio certificato di garanzia sulla buona salute del cane o gatto per il primo anno di vita, che contiene la garanzia di sostituzione dell’animale entro il primo anno di vita se lo stesso è malato oppure non corrisponde a quelle che sono le aspettative dell’acquirente, come se si trattasse di una lavatrice o di una batteria di pentole. Un’altra anomalia legata ai “negozi on line” di vendita di animali è la vastità dell’offerta sulle razze disponibili, ci sono siti che propongono cuccioli di 90 diverse razze di cani, ed altrettante razze di gatti ed altri animali e offrono la possibilità di ricevere il cane a domicilio come un semplice pacco postale (il cane a livello di spedizione viene ritenuto un articolo sportivo come se si trattasse di un pallone di calcio o un bilanciere per gli amanti dei pesi), solo alcuni siti specificano che il cane viene inviato al domicilio dell’acquirente con “auto attrezzate e autorizzate dall’asl”, mentre la maggior parte dei siti parla semplicemente di trasporto a domicilio senza specificare con quali mezzi il cane o il gatto viene fatto viaggiare e soprattutto la tempistica impiegata per recapitare il cucciolo.
“Che ora anche per i cuccioli di animali si arrivi a pubblicità del tipo compri oggi e paghi tra tre mesi e che si possa pensare di restituire il cane o il gatto entro il primo anno di vita e che lo stesso possa essere sostituito se malato la dice lunga su quanto siamo caduti in basso- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale AIDAA- e soprattutto mette in evidenza quanto sia indispensabile rivedere la normativa sulle vendite degli animali di affezione, in senso restrittivo mettendo come punto fermo i diritti degli animali come prevalenti rispetto alle regole di mercato. Siamo allibiti di come questi siti online possono arrivare a offrire un cucciolo con gli stessi criteri con cui si mette sul mercato un ferro da stiro o una lavatrice. Queste regole devono cambiare e servono controlli severi nei confronti di chi gestisce questi siti specialmente per verificare da dove provengono i cani messi in vendita e che gli stessi non siano di importazione clandestina”.
Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente– AIDAA