Fin qui la storia narrata dal Logoteta, che afferma di averla ascoltata dal parroco di Cannavò nel 1844. La stessa storia fu ripresa anche da Rocco Cotroneo, storico ed attento cronista dei fatti calabresi del primo novecento; il Cotroneo non si limitò però a riportare la tradizione orale, ma effettuò una ricerca approfondita, scoprendo che negli archivi di Reggio e di Catanzaro non vi è traccia dei fatti descritti, e che, anzi, nell’Archivio Diocesano di Reggio Calabria esiste la prova che a Cannavò ci fu sempre un parroco, dimostrazione del fatto che il paese non fu mai distrutto completamente. Il Cotroneo ne dedusse che probabilmente vi fu veramente un grave evento delittuoso, anche se da ridimensionare rispetto alla memoria popolare, e che la reazione della Regia Udienza fu pesante ma indirizzata solo ad alcuni abitanti del villaggio. Successivamente il terremoto del 1783 causò lutti e rovine e probabilmente, come accade spesso, la fantasia popolare unificò i due eventi sino a creare la leggenda della strage di Pasqua. Pasqualino PlacanicaBibliografia:--Carlo Guarna Logoteta: “Albo Reggino” ( “L’Avvenire di Calabria”), anno III, 1864 Rocco Cotroneo: “Rivista Storica Calabrese”, anno 1903, pp. 133-147
Fin qui la storia narrata dal Logoteta, che afferma di averla ascoltata dal parroco di Cannavò nel 1844. La stessa storia fu ripresa anche da Rocco Cotroneo, storico ed attento cronista dei fatti calabresi del primo novecento; il Cotroneo non si limitò però a riportare la tradizione orale, ma effettuò una ricerca approfondita, scoprendo che negli archivi di Reggio e di Catanzaro non vi è traccia dei fatti descritti, e che, anzi, nell’Archivio Diocesano di Reggio Calabria esiste la prova che a Cannavò ci fu sempre un parroco, dimostrazione del fatto che il paese non fu mai distrutto completamente. Il Cotroneo ne dedusse che probabilmente vi fu veramente un grave evento delittuoso, anche se da ridimensionare rispetto alla memoria popolare, e che la reazione della Regia Udienza fu pesante ma indirizzata solo ad alcuni abitanti del villaggio. Successivamente il terremoto del 1783 causò lutti e rovine e probabilmente, come accade spesso, la fantasia popolare unificò i due eventi sino a creare la leggenda della strage di Pasqua. Pasqualino PlacanicaBibliografia:--Carlo Guarna Logoteta: “Albo Reggino” ( “L’Avvenire di Calabria”), anno III, 1864 Rocco Cotroneo: “Rivista Storica Calabrese”, anno 1903, pp. 133-147
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